Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 15:00
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Dai Casalesi a Calciopoli, un magistrato in prima linea

Chi lo conosce, lo definisce un magistrato da prima linea. E in effetti, Franco Roberti, nuovo procuratore nazionale antimafia nominato stamane dal plenum del Csm, non sembra aver mai accennato un pa…

Pubblicato il: 25/07/2013 – 15:58
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Dai Casalesi a Calciopoli, un magistrato in prima linea

Chi lo conosce, lo definisce un magistrato da prima linea. E in effetti, Franco Roberti, nuovo procuratore nazionale antimafia nominato stamane dal plenum del Csm, non sembra aver mai accennato un passo indietro quando fra le mani gli sono capitati fascicoli scottanti. E forse per questo per lui hanno votato tutti dal vicepresidente Michele Vietti ai vertici della Cassazione – il presidente Giorgio Santacroce e il pg di Cassazione Gianfranco Ciani – e poi tutti i togati di Area, di Unicost, i due indipendenti Corder e Nappi, i laici di centrosinistra, il togato di MI, Alessandro Pepe, e il laico del Pdl Bartolomeo Romano.
Napoletano di nascita, in magistratura dal ’75, dopo aver iniziato la carriera in Toscana, nella sua città è riuscito a tornare nell’82. Ed è dal fronte della Procura di Napoli, di cui ha anche diretto la Dda dopo una breve parentesi in Direzione Nazionale Antimafia, che Roberti ha firmato inchieste importanti, come quelle che hanno fatto luce sulla faida di Scampia, che ha visto contrapposti i clan Di Lauro e gli scissionisti, ma anche se non soprattutto quelle sui Casalesi.
Al clan che dalla provincia di Napoli ha imposto il suo dominio sulla città, Franco Roberti ha inflitto colpi importanti, come l’arresto del super latitante Giuseppe Setola. Una cattura frutto di una strategia precisa, che ha fatto terra bruciata attorno al boss latitante, braccato anche nella sua roccaforte, Casal di Principe, dove – aveva spiegato all’epoca Roberti – era stata aperta una sede della squadra mobile, con mezzi e uomini raddoppiati. Un’intuizione dell’allora procuratore capo della Dda napoletana, che aveva permesso una  conoscenza capillare delle attività dei Casalesi, come dei componenti dell`organizzazione.
Ma il nome di Franco Roberti non è legato solo alle inchieste anticamorra: è lui il magistrato che ha coordinato la prima inchiesta Calciopoli, l’indagine che ha messo a soqquadro il calcio italiano a partire dal 2006, coinvolgendo note squadre e società, oltre ad alcuni arbitri ed assistenti, ma anche e quella sui presunti appalti truccati del Comune di Napoli legati all’imprenditore Alfredo Romeo.
Chiamato a sostituire Luigi Apicella, sospeso dalle funzioni e dallo stipendio dal Csm per lo scontro con la procura generale di Catanzaro sulle indagini avocate all’ex pm Luigi De Magistris, dal 2009 Roberti è procuratore capo di Salerno. Un altro fronte caldo per il magistrato: da Salerno, Roberti si è trovato a coordinare l’inchiesta riguardante il fallimento del pastificio Amato, a carico dell’ex presidente del Monte dei Paschi di Siena, Giuseppe Mussari, e dell’ex sindaco di Siena Franco Ceccuzzi, ma anche quella che vede coinvolto Monsignor Scarano, ex dirigente degli uffici finanziari del Vaticano arrestato per riclaggio.

Argomenti
Categorie collegate

x

x