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Sanità, Guccione: in Calabria aumentano le tasse e i decessi

CATANZARO «A tre anni dal commissariamento del Servizio sanitario regionale, la Calabria continua a produrre ogni anno un disavanzo che viene coperto, in parte, con le tasse aggiuntive (Irap ed Irpef…

Pubblicato il: 24/08/2013 – 19:33
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Sanità, Guccione: in Calabria aumentano le tasse e i decessi

CATANZARO «A tre anni dal commissariamento del Servizio sanitario regionale, la Calabria continua a produrre ogni anno un disavanzo che viene coperto, in parte, con le tasse aggiuntive (Irap ed Irpef) che per gli anni d`imposta 2010, 2011 e 2012 ammontano ad oltre 400 milioni di euro e che nel 2013 arriveranno a circa mezzo miliardo di euro. Sono le più alte del Paese e danno ai calabresi il triste primato dei cittadini più tassati d`Italia». È quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione. «La massimizzazione delle tasse – prosegue – è scattata automaticamente, al momento dell`entrata in vigore dello stesso Piano di rientro. A ciò si sono aggiunte, per l`incapacità ad attuare il Piano, le sanzioni imposte da parte del tavolo Massicci che hanno portato l`Irap e l`Irpef regionali ai livelli più alti d`Italia. Queste risorse, però, non vengono utilizzate per ripianare il debito pregresso, ma per coprire i disavanzi annuali che il Sistema sanitario regionale continua a produrre, nonostante permanga il blocco del turn-over, siano stati chiusi diversi presidi ospedalieri in tutta la regione e il più grande ospedale calabrese continui ad essere fuori dalla Calabria per effetto della migrazione sanitaria che costa alle casse regionali oltre 260 milioni di euro all`anno. Tutto questo a fronte di un Sistema sanitario regionale che, secondo autorevolissimi studi europei, è l`ultima regione in Europa per efficienza, qualità e servizi e dove, secondo il ministero della Salute, non sono garantiti nemmeno i Livelli essenziali di assistenza. Anche al più disattento osservatore non sfuggono le gravi inadempienze e i disservizi che si verificano quotidianamente e che, non di rado, hanno provocato la morte dei pazienti. I dati forniti dal dipartimento Tutela della Salute e politiche sanitarie della Regione (fonte informativa Sdo) sulla mortalità intraospedaliera nella nostra regione, parlano di un aumento di 600 unità dei decessi, che dal 2010 sono passati da 4266 a 4866. Da questi dati emerge un quadro allarmante non solo perché il disavanzo continua a permanere nonostante i tagli, il blocco del turn-over e la chiusura di diversi ospedali e viene coperto mettendo le mani nelle tasche dei calabresi con l`aumento di tasse aggiuntive che sono le più care d`Italia, ma soprattutto perché il servizio sanitario offerto non garantisce nemmeno i livelli minimi di assistenza previsti dalla Costituzione, continuando a mettere a rischio la vita e la salute dei nostri concittadini». «Di fronte a questo stato di cose drammatico – conclude Guccione – il governo Letta non può solo attardarsi ad evidenziare queste criticità. Esso ha gli strumenti, il potere e l`obbligo per intervenire e rimuovere le cause che hanno prodotto questa situazione, a cominciare dalla revoca del mandato all`attuale commissario, nominando una personalità autorevole che sia in grado, così come è avvenuto in altre regioni, di costruire un Sistema sanitario regionale in equilibrio con i conti, efficiente e in grado di assicurare prestazioni e servizi di eccellenza a tutti i calabresi». (0090)

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