SANGUE INFETTO | «Rimuovere il dg Gangemi»
«Rimuovere il direttore generale dell`Annunziata, Paolo Gangemi». È quanto chiedono, dopo aver effettuato un nuovo sopralluogo nel Centro trasfusionale dell’ospedale civile di Cosenza, i parlamentari…

«Rimuovere il direttore generale dell`Annunziata, Paolo Gangemi». È quanto chiedono, dopo aver effettuato un nuovo sopralluogo nel Centro trasfusionale dell’ospedale civile di Cosenza, i parlamentari calabresi del Pd Enza Bruno Bossio e Stefania Covello e il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione. Obiettivo della visita era verificare se, all’indomani delle diverse ispezioni di cui il centro è stato oggetto, siano state effettivamente affrontate e risolte le diverse criticità segnalate per il ripristino dei livelli minimi di sicurezza.
I tre rappresentanti politici ed istituzionali, secondo quanto riferisce una nota stampa, «si sono intrattenuti a lungo con il personale medico e paramedico che, con il proprio lavoro fatto di abnegazione, competenza e professionalità, hanno garantito e continuano a garantire un servizio sanitario essenziale, che continua ad essere effettuato in un ambiente inidoneo, con gravi deficienze strutturali e all’interno di un’assoluta disorganizzazione aziendale».
«La stessa dotazione medica e paramedica prevista in pianta organica – hanno affermato Bruno Bossio, Covello e Guccione – continua a essere fortemente sottostimata. Due tecnici di laboratorio, che in passato erano stati stabilizzati, nei giorni scorsi sono stati addirittura licenziati e riassunti a tempo determinato fino al 31 dicembre 2013. Dopo quanto è accaduto, la direzione generale dell’Azienda ospedaliera, anziché potenziare la struttura del centro eliminando tutte le criticità finora venute alla luce, ha sospeso le attività di Pdta, cioè le generazioni muscolo-scheletriche che facevano del Centro trasfusionale di Cosenza un centro pubblico unico in Italia, a cui si rivolgevano pazienti provenienti non solo da tutto il resto della Calabria, ma anche da gran parte delle regioni meridionali».
«Abbiamo constatato con grande meraviglia e incredulità – proseguono i tre rappresentanti del Pd – che i tavoli su cui vengono poggiate le sacche di sangue per essere lavorate e di cui le varie ispezioni hanno evidenziato l’altissima possibilità di contaminazione perché conservano ancora una superficie “a mattonella”. Basterebbero solo poche migliaia di euro per renderla liscia e per risolvere definitivamente il problema, ma l’insensibilità di chi dirige lascia correre ed i problemi anzichè essere risolti, si accumulano e si aggravano».
«Al termine del nostro sopralluogo – concludono i tre esponenti del Pd – ci siamo resi conto di essere davanti ad una situazione ormai immodificabile perché cristallizzata: da una parte ci sono medici e paramedici che, con sforzi straordinari, ogni giorno fanno il proprio dovere e garantiscono il servizio andando anche oltre il proprio orario di lavoro; dall’altra, c’è un direttore generale che va immediatamente rimosso perché incapace di mettere in atto le opportune iniziative di tipo strutturale e organizzativo, le uniche in grado di garantire i livelli minimi di sicurezza per la somministrazione di un servizio trasfusionale in ambienti adeguati e con un’organizzazione più efficiente».