Molinari: «L`illegalità prevale nel settore Ambiente»
COSENZA «È doloroso constatare che l`inscindibile rapporto – di affetto e, ora, di servizio – con la mia terra sia provocato primariamente dalle grida di aiuto per situazioni di estrema sofferenza…

COSENZA «È doloroso constatare che l`inscindibile rapporto – di affetto e, ora, di servizio – con la mia terra sia provocato primariamente dalle grida di aiuto per situazioni di estrema sofferenza: criminalità, inefficienza amministrativa, disoccupazione e deturpazione del territorio si avvinghiano l`uno con l`altro in un abbraccio osceno». Lo afferma Francesco Molinari, senatore del M5S. «Eppure, la ripetuta e costante lesione del bene ambiente (nella sua dimensione pubblica e sociale, ma anche personale, per il coinvolgimento della sfera individuale della persona umana) ad opera, proprio, di quelle stesse amministrazioni pubbliche – dice Molinari – le quali, anziché provvedere alla applicazione delle leggi, al fine di garantire un adeguato livello di protezione dell`ambiente, le disattendono, getta davvero nello sconforto».
«In Calabria la gestione dei rifiuti, per circa 15 anni, è stata affidata a dei commissari di nomina governativa, e si è rivelata fallimentare in quanto, contrariamente a quanto previsto dal diritto comunitario, ha puntato sulla realizzazione di discariche (neanche a norma) anziché promuovere una raccolta differenziata finalizzata al riutilizzo e riciclo dei rifiuti. Non paga di tale fallimento, la Regione Calabria, con scellerata continuità con le decisioni sinora prese dalla classe politica locale di cui è espressione – afferma Molinari – ha disposto con ordinanza – pubblicata sul Burc n. 10 del 16.05.2013 – avente ad oggetto la “Disposizione in ordine alla gestione dei rifiuti solidi urbani nella Regione Calabria -Ordinanza contingibile ed urgente ai sensi dell`art. 191, decreto legislativo 152/2006“ che “le discariche pubbliche e private (quest`ultime solo laddove utilizzate a supporto per il circuito pubblico) sono autorizzate a ricevere la quantità eccedente i limiti nominali autorizzati alla lavorazione presso gliImpianti di Trattamento meccanico biologico (Tmb) regionali dei rifiuti urbani indifferenziati prodotti nel territorio della regione Calabria, senza il preventivo trattamento previsto dall`articolo 7 del decreto legislativo 36/2003 e s.m.i“: cio` implica il conferimento dei rifiuti “tal quale“ (cioé in modo indifferenziato e senza alcun trattamento preventivo negli impianti TMB) in discarica, nella violazione delle norme sia di diritto interno che di diritto comunitario. Un contesto censurabile del quale è preoccupante riflesso il comportamento spregiudicato, bocciato dal Tar la settimana scorsa, della procedura negoziale ristretta che aveva tentato di usare la Regione Calabria per l`individuazione del soggetto che dovrà occuparsi dello smaltimento dei rifiuti al di fuori dei confini calabresi; quella stessa Regione che – con il suo fido dipartimento Ambiente – poco prima della sentenza ha pubblicato un nuovo bando di gara che prevede una procedura aperta di gara: insomma, l`imparzialità dell`azione amministrativa come ultima “ratio“, o, meglio, qualcuno ci ha tentato… Di fronte all`ennesima occasione persa per dare vita ad un sistema di gestione dei rifiuti trasparente e perdurante l`inesistenza di una legge regionale in materia (rispettosa della normativa comunitaria), ho depositato a Roma, presso il Senato un`interrogazione (n. 3-00365 del 17/09/2013) a risposta in commissione Ambiente: il ministro Orlando mi dovrà dire se, per questa situazione di palese illegalità – conclude Molinari – vigono anche in Calabria le norme dello Stato italiano e degli organismi sovranazionali ai quali lo stesso partecipa». (0030)