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La svolta moderata dei reduci di destra

LAMEZIA TERME Più che la storia politica conta la realpolitik. Ed è per questo che Gianni Alemanno (che intanto ha fatto partire in diverse città la campagna pubblicitaria del nuovo soggetto) deve ri…

Pubblicato il: 22/09/2013 – 16:11
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La svolta moderata dei reduci di destra

LAMEZIA TERME Più che la storia politica conta la realpolitik. Ed è per questo che Gianni Alemanno (che intanto ha fatto partire in diverse città la campagna pubblicitaria del nuovo soggetto) deve riporre, almeno per il momento, ogni speranza nel cassetto. Nessuno dei big della destra calabrese farà ritorno alla casa madre di Alleanza nazionale. Da Peppe Scopelliti fino ad arrivare all`ultimo dei colonnelli della filiera Msi-An-Pdl, tutti sottoscriveranno la tessera della nuova Forza Italia. Non ci saranno smottamenti tra coloro che negli anni passati sono stati i seguaci di Giorgio Almirante e Gianfranco Fini. Il governatore è stato chiaro con i suoi: «Non possiamo permetterci di perdere pezzi proprio in una fase così delicata. Noi siamo uomini di destra ma in questo momento l`unico progetto vincente è quello di Berlusconi e Alfano». Davanti a tale diktat nessuno ha osato replicare. Non lo ha fatto nemmeno Nazzareno Salerno, che di Alemanno è stato uno dei pretoriani in questa regione. E con lui non l`hanno fatto neppure Giovanni Dima e Fausto Orsomarso. E ancora: Michele Traversa e Wanda Ferro. Tutti convinti della bontà del nuovo progetto di Berlusconi e dalla debolezza del progetto di Alemanno di riunire sotto le insegne di An alcuni dei protagonisti della svolta di Fiuggi del 1995.
Certo, il discorso diventa un po` complicato se si guarda alla coerenza di questa scelta. Scopelliti (ultimo segretario nazionale del Fronte della Gioventù), e con lui i personaggi appena citati, non fanno mistero di avere origini «molto diverse» dai berlusconiani duri e puri. Basta ricordare le parole usate dal governatore calabrese nei giorni scorsi a Roma, durante la kermesse Atreju 2013: «Nulla può essere paragonato all’esperienza giovanile di quegli anni e per me ancor di più perché ne fui anche segretario nazionale. Si creò uno straordinario gruppo di persone che in parte, ancora oggi, condividono con me un percorso e che sogna una Calabria diversa, migliore. Da 18 anni ricopro incarichi istituzionali e non ho mai perso lo spirito di un tempo perché sono rimasto un militante delle nostre idee. Ho un solo rammarico: fino a qualche hanno fa eravamo una grande comunità, mentre ora siamo divisi». Insomma, indietro non si torna anche a costo di calpestare quella è stata la propria storia.
Ciò non significa che il cammino sia tutto in discesa. Il problema resta sempre quello della convivenza con i “forzisti” duri e puri, con coloro che nel 1994 aderirono con entusiasmo progetto del Cavaliere. «C`è il rischio – pronostica un berlusconiano calabrese della prima ora – che si possano ripetere i conflitti e le guerre intestine che non hanno permesso al Pdl di esercitare pienamente le funzioni per le quali era nato». Un primo banco di prova sarà rappresentato dall`organigramma che avrà il nuovo partito. Riuscirà Scopelliti a confermare la leadership anche in Forza Italia? A sentire i discorsi dei vari Pino Galati, Piero Aiello, Tonino Gentile e Nino Foti non c`è da giurarci… (0030)

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