Cardiochirurgia a Reggio Calabria I misteri dell`esternalizzazione
REGGIO CALABRIA Il consigliere regionale del Pd Demetrio Naccari Carlizzi ha presentato un`interrogazione sull`autorizzazione alla manifestazione d`interesse per l`affidamento del servizio di gestion…

REGGIO CALABRIA Il consigliere regionale del Pd Demetrio Naccari Carlizzi ha presentato un`interrogazione sull`autorizzazione alla manifestazione d`interesse per l`affidamento del servizio di gestione e conduzione del nuovo reparto di Cardiochirurgia dell`Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio.
Naccari Carlizzi, che nel testo fa riferimento ad una sua precedente interrogazione sulla vicenda, fa riferimento a notizie di stampa dalle quali «si è appreso – afferma – che a seguito di una convenzione stipulata tra l`Università di Catanzaro e la Regione, sono stati assegnati nuovi aggiuntivi posti letto nel reparto di Cardiochirurgia dell`Ospedale di Reggio Calabria».
Il consigliere regionale chiede di sapere «quanti sono i posti letto previsti per l`Ospedale di Reggio, nella Programmazione sanitaria regionale e quali decisioni ha assunto per le due Cardiochirurgie di Catanzaro e per la localizzazione a Cosenza». E ancora: «Quali sono i reali motivi che inducono ad addivenire all`esternalizzazione dei servizi di gestione e conduzione del reparto di Cardiochirurgia e quali siano i criteri che sovrintendono alla ripartizione dei costi tra Azienda ospedaliera e gestore privato».
Inoltre Naccari Carlizzi domanda «se della mancata apertura del reparto e quindi del conseguente danno erariale, a partire dal gennaio 2012, sia stata data notizia alla procura della corte dei conti».
IL DG BELLINVIA: «UNA SCELTA FORZATA»
La risposta dell`Ao di Reggio Calabria non si è fatta attendere: «La decisione dell`Azienda Bianchi Melacrino Morelli di coinvolgere un soggetto privato qualificato, in conformità alla normativa vigente, nella gestione dell`unità operativa di Cardiochirurgia è dovuta all`impossibilità ad assumere, in tempi brevi, personale sanitario (medici specialisti, tecnici e infermieri), a causa del blocco del turn over per il Piano di rientro e per il Commissariamento regionale della Sanità». Una scelta forzata, dunque, secondo il direttore generale Carmelo Bellinvia. «E` necessario precisare, inoltre – sostiene il dg – che tale scelta non comprometterà in alcun modo il diritto alla salute dei cittadini che continuerà a essere garantito gratuitamente anche per le prestazioni cardiochirurgiche, così come per tutte le altre prestazioni sanitarie erogate dall`Azienda ospedaliera e qualificherà tutto il sistema sanitario regionale. Il soggetto privato che si vorrà fare carico della gestione di tale attività non solo sarà obbligato a garantire tutte le prestazioni richieste ma l`Azienda ospedaliera avrà il controllo delle attività che saranno effettuate nel reparto cardiochirurgico». (0020)