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Consiglio regionale, liberalizzati i turni delle farmacie

REGGIO CALABRIA Liberalizzati turni di apertura e chiusura delle farmacie calabresi. Il consiglio regionale approva la legge che disciplina orari, turni di servizio, chiusura per riposo settimanale…

Pubblicato il: 25/10/2013 – 17:17
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Consiglio regionale, liberalizzati i turni delle farmacie

REGGIO CALABRIA Liberalizzati turni di apertura e chiusura delle farmacie calabresi. Il consiglio regionale approva la legge che disciplina orari, turni di servizio, chiusura per riposo settimanale, festività e ferie annuali delle strutture aperte al pubblico. In base alle nuove norme, le farmacie urbane garantiscono un orario minimo settimanale di apertura diurna non inferiore a 40 ore, distribuite su almeno 5 giorni e, obbligatoriamente, nelle fasce orarie comprese dalle 8.30 alle 13 e dalle 16 alle 19.30.
I presidi rurali garantiscono invece un orario minimo settimanale di apertura diurna obbligatoria non inferiore a 35 ore, distribuite almeno su cinque giorni. Il servizio diurno è comunque assicurato sulla base dei turni stabiliti dalle Aziende sanitarie provinciali.
Il servizio notturno potrà essere assicurato da una o più farmacie che si offrono di svolgerlo in modo permanente o a rotazione. Se nessuna struttura è disponibile, il servizio sarà garantito da quella di turno più vicina.
«È una legge che assicurerà il pieno diritto alla salute», ha commentato il consigliere regionale Candeloro Imbalzano, uno dei firmatari della nuova norma presentata dal vicepresidente del Consiglio Alessandro Nicolò. Bocciato un emendamento presentato da Nino De Gaetano (Pd), secondo cui la legge appena varata «mette a forte rischio quelle farmacie che non hanno la possibilità di aprire tutto l’anno e a tutte le ore e che non dispongono delle possibilità economiche per simili investimenti».
Il parlamentino calabrese, su indicazione di Candeloro Imbalzano e Giuseppe Giordano, ha inoltre incaricato la giunta Scopelliti di attivare, attraverso il dipartimento Salute e compatibilmente con i limiti imposti dal Piano di rientro, una piattaforma regionale «che preveda un ampliamento dei servizi offerti dalle farmacie, a deliberare un adeguamento delle indennità di residenza spettanti alle farmacie rurali, a porre in essere gli adempimenti necessari a procedere a un riesame del regime degli sconti».

STOP ALLE IMPORTAZIONI
Da qui a breve in Calabria potrebbe essere vietata l’importazione di piante e agrumi dal Sudafrica. Diverse organizzazioni agricole della regione hanno infatti denunciato la possibile “invasione” di agrumi ad alto rischio, in quanto potenziali vettori della cosiddetta “Black spot”, una malattia delle piante che potrebbe avere pesanti conseguenze sulle coltivazioni calabresi. Il Consiglio, su proposta di Giuseppe Giordano, ha dunque deciso di dare mandato alla giunta regionale e all’assessorato all’Agricoltura per avviare le procedure utili a bloccare le importazioni e «attivare i necessari controlli nei punti strategici della regione e in particolare nel porto di Gioia Tauro».

LIQUIDAZIONI “ETNICHE”
L’Aula ha dato via libera anche alle liquidazioni dell’Istituto regionale arbereshe di Calabria e dell’Istituto superiore di studi elleno-calabri. I provvedimenti sono stati illustrati dal presidente della commissione Bilancio Candeloro Imbalzano.
Nel corso dell’assemblea hanno avuto disco verde il rendiconto consuntivo 2009 e il bilancio di previsione 2013 dell’Aterp della provincia di Cosenza.

DIRIGENTI ESTERNI
L’assessore al Personale Mimmo Tallini, durante la seduta di oggi, ha ammesso lo sforamento dell’8% in relazione alla nomina di dirigenti esterni della Regione. Una considerazione non da poco, visto che il conferimento di questi incarichi è regolamentato dal decreto legislativo 165 del 2001, che prevede un limite massimo per l’assegnazione dei ruoli a soggetti “esterni”, nonché il tetto del 5% della dotazione organica per dirigenti di altre amministrazioni. «Ha sforato la gran parte delle Regioni – ha detto Tallini –. La giunta ha avviato un processo di ristrutturazione dei dipartimenti nell’ambito della quale proporrò un intervento». L’assessore ha risposto così ai dubbi avanzati da Giuseppe Giordano (Idv), che ha però rincarato la dose sottolineando come le nomine esterne siano molto più altre rispetto all’8%: «In questa regione siamo fuori almeno del 20».

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