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Tentarono di uccidere commercianti, due arresti

Alle prime luci dell`alba la squadra mobile di Reggio Calabria, diretta da Gennaro Semeraro, ha fatto scattare le manette per due reggini  Antonino Pricoco, classe 1974, e  Gioele Carmelo Mangiola,…

Pubblicato il: 03/01/2014 – 10:37
Tentarono di uccidere commercianti, due arresti

Alle prime luci dell`alba la squadra mobile di Reggio Calabria, diretta da Gennaro Semeraro, ha fatto scattare le manette per due reggini  Antonino Pricoco, classe 1974, e  Gioele Carmelo Mangiola, classe 1985, entrambi già pregiudicati, ritenuti responsabili del tentato omicidio di due commercianti Filippo Nocera  e Francesco Barreca,  avvenuto il 10 marzo 2012, nelle immediate pertinenze dell’ortofrutta “Global Frutta”, gestito dalle vittime, socie in affari.
Nonostante la mancanza di collaborazione da parte delle due vittime, Pricoco e Mangiola  sono stati individuati nel corso di una complessa indagine coordinata dalla Procura di Reggio Calabria e arrestati per ordine del gip, con l`accusa di tentato omicidio e porto e detenzione abusiva di armi. All`epoca, i due avrebbero sparato contro i titolari di un negozio di frutta undici colpi di pistola calibro 9×21, non riuscendo a portare a compimento il proposito di ucciderli solo a causa del  cattivo funzionamento delle armi utilizzate.
Alla base del tentato omicidio – hanno ricostruito gli uomini della Mobile –  ci sarebbe un debito di alcune migliaia di euro, che il fratello di uno dei commercianti, Giuseppe Nocera, avrebbe dovuto versare a Pricoco per l’acquisto di una moto, ma mai saldato. Per questo motivo, il ragazzo sarebbe stato aggredito a pugni e calci da Antonino Pricoco e Gioele Carmelo Mangiola, che gli procureranno lesioni giudicate guaribili in trenta giorni . Un’aggressione feroce che all’epoca aveva  provocato la reazione dei familiari del ragazzo, i quali  il giorno dopo si sarebbero recati in gruppo presso l’abitazione di uno dei due per minacciarlo.  Minacce che all’epoca non sembrerebbero aver sortito alcun effetto intimidatorio, se è vero che – come ricostruito dalla Mobile – lo stesso Pricoco poche ore dopo si sarebbe presentato,  insieme all’amico Gioele Carmelo Mangiola, dal fratello del ragazzo aggredito, armato di pistola. (0080)

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