Giallo sulla frase razzista della prof bergamasca
«Trasferitevi in Calabria. Avrete un futuro scintillante di consigliori della ‘ndrina. Perché qui non c’è più posto per voi, cerebrolesi». Il post – condiviso tramite Youtube – datato 4 gennaio appar…

«Trasferitevi in Calabria. Avrete un futuro scintillante di consigliori della ‘ndrina. Perché qui non c’è più posto per voi, cerebrolesi». Il post – condiviso tramite Youtube – datato 4 gennaio apparso sulla bacheca di Alessandra Szego, insegnante di Diritto penale avanzato e Criminologia, ha fatto discutere docenti e studenti della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bergamo. La frase dai toni alquanto offensivi e razzisti («Mi tranquillizza il fatto che il branco non finirà a chiedere la carità a Lampugnano. Pare – da quel che mi dice un mio collega – che a Catanzaro siano peggio») era associata a un video di Full Metal Jacket e annunciava la restituzione dei compiti di Diritto penale. La scritta – come racconta il Corriere della Sera – «è rimasta visibile on line, sulla bacheca di «Ale» Szego, fino a ieri pomeriggio. Quando, alle 16.30, la vicenda è uscita dall’università, il post è stato immediatamente cancellato». L`articolo riporta anche il commento di uno studente, che chiede l’anonimato perché teme ripercussioni: «È terribile che un’insegnante scriva queste parole. Anche in classe la professoressa usa spesso toni inappropriati e ci dà dei “calabresi”. Da quando è iniziato il semestre, a settembre, il clima a lezione è diventato sempre più pesante. Ma il colmo è arrivato con quella frase su Facebook, in cui ci intimava di andare in Calabria a fare i consiglieri della ‘ndrangheta perché qui non c’è posto per cerebrolesi come noi. È profondamente offensivo, siamo sconcertati».
La Szego ha minimizzato («Non mi va di sollevare un polverone per una stupidaggine di quattro cretini»), dichiarando al Corsera che non avrebbe potuto postare quella frase perché era fuori e non aveva a disposizione dispositivi telematici per connettersi a internet, e dunque il suo profilo facebook sarebbe stato violato. Eppure non ha denunciato l`accaduto. «No. Cosa faccio: una denuncia contro ignoti? A che servirebbe?», ha riposto alla cronista Silvia Seminati. Che ha rilanciato: perché non farla??«Insegno Diritto penale avanzato – ha risposto la Szego – e so benissimo come vanno a finire queste cose, conosco i tempi dell’azione giudiziaria. E poi voglio tutelare l’università e non mi va di mettere nei guai con un processo dei ragazzotti. Nell’ultimo compito – ha poi spiegato la prof – ho dato molti voti positivi, anche dei 30 e lode. Credo che il responsabile della pubblicazione di quel post vada cercato tra coloro che sono risultati insufficienti allo scritto». La docente, professore associato, non sporgerà denuncia, dunque, ma sta preparando un report sulla vicenda, da consegnare alla preside di Facoltà. (0070)