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A3, la Provincia di Reggio denuncia Ciucci

REGGIO CALABRIA La Provincia di Reggio farà causa all`Anas. Il motivo è presto detto: i ritardi nel completamento dell`A3. Il presidente Peppe Raffa sembra deciso ad andare fino in fondo: «Il tenta…

Pubblicato il: 11/01/2014 – 18:42
A3, la Provincia di Reggio denuncia Ciucci

REGGIO CALABRIA La Provincia di Reggio farà causa all`Anas. Il motivo è presto detto: i ritardi nel completamento dell`A3. Il presidente Peppe Raffa sembra deciso ad andare fino in fondo: «Il tentativo di Pietro Ciucci (l`amministratore unico, ndr) di sminuire le responsabilità dell’Anas sui ritardi nel completamento della Salerno-Reggio Calabria è l’ennesima offesa all’intelligenza dei calabresi e al loro realismo. Non ci sono giustificazioni che reggono, né siamo più disposti ad accettare alibi di varia natura, compreso quello della complessità tecnica dell’opera».
Fatta la premessa, arrivano le conseguenze: «Proprio per questo – spiega Raffa –, l’ente Provincia, in tempi brevissimi, avvierà un’azione legale contro l’Anas per risarcire i cittadini dai danni che l’azienda presieduta da Ciucci ha provocato al territorio». Secondo il presidente dell`ente intermedio, «i ritardi che caratterizzano il completamento della vitale arteria, sommati a tutte le altre inadempienze governative sull’infrastrutturazione di questa parte del Paese, hanno contribuito a rubare la speranza a due generazioni di nostri giovani che, a differenza dei loro coetanei del Nord, sono costretti a vivere in un contesto geografico con scarse possibilità di sviluppo socio-economico». Da quanto trapela, Raffa avrebbe, già da qualche settimana, dato mandato al settore legale di predisporre l’atto di citazione in giudizio. «Per anni chi guida l’Anas – dice ancora il presidente – ha assunto precisi impegni, sia in incontri pubblici sia e soprattutto in tavoli tecnici istituzionali; ha fatto promesse a mezzo stampa, nel corso di convegni e durante le parate per il taglio di nastri. Ma l’opera non è stata completata alla data del 31 dicembre 2013. Oggi, Pietro Ciucci parla di ponti, di gallerie e di complessità di varia natura per giustificare il mancato impegno: alibi che nessuno sembra disposto ad accettare. Un paradosso che dura da vent’anni, quando il tunnel sotto la Manica, opera certamente molto più complessa rispetto all’A3, è stato completato in poco più di sette anni. Basta solo quest’esempio di alta ingegneria per frantumare l’alibi di Ciucci, il quale ha sempre ignorato le perplessità sollevate dai sindacati, da Confindustria, dalle amministrazioni comunali, dal mondo dell’associazionismo e, soprattutto, dalle popolazioni danneggiate, anche attraverso il loro isolamento, dall’ammodernamento dell’arteria». Raffa inoltre ricorda che, lo scorso anno, «protestai con il presidente dell’Anas, invitandolo a chiedere scusa ai calabresi per i ritardi. In quella circostanza chiesi a Ciucci chi avrebbe risarcito il territorio dai guasti e i cittadini dalle estenuanti code per percorrere appena qualche chilometro costringendoli a destreggiandosi in gimkane tra cantieri e salti di carreggiata. Indignarsi è davvero poco, mentre la protesta e la tutela degli interessi collettivi sono diritti costituzionalmente garantiti. Certo, le critiche sono cosa diversa dagli applausi della claque che, negli ultimi anni, hanno accompagnato i suoi interventi fatti all’apertura o alla chiusura dei cantieri e in occasione di eventi mediatici nazionali e locali. Credo che sarebbe più logico per Ciucci chiedere scusa alle nostre popolazioni». Raffa chiede anche che fine abbiano fatto le promesse di Ciucci «sullo svincolo di Bagnara-Sant’Eufemia in Aspromonte», «se ci sono sostanziali novità, non già promesse, sul restyling del tratto Campo Calabro-Reggio Calabria», «notizie sulla variante della 106 tra Reggio e Mortara di Pellaro o l’ammodernamento di questo asse viario in direzione della Locride».
Per il probabile prossimo candidato a sindaco di Reggio si tratta di una lunga serie di «promesse non mantenute». Ed è proprio per questo che «ho deciso di tutelare, innanzi la giurisdizione competente, gli interessi del territorio, la difesa della dignità dei cittadini e il sacrosanto diritto, in questo caso violato dall’Anas, delle nostre comunità alla crescita sociale ed economica così come garantiti ad altre aree del Paese». (0040)

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