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ARSENALE | Scopelliti alza la voce a tempo ormai scaduto

Il governatore insiste: «Non sono stato interpellato». E anzi rilancia: «Ho già dato mandato ai miei avvocati di verificare se esistono i presupposti per querelare chi ha scritto che ero a conoscenza…

Pubblicato il: 17/01/2014 – 16:53
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ARSENALE | Scopelliti alza la voce a tempo ormai scaduto

Il governatore insiste: «Non sono stato interpellato». E anzi rilancia: «Ho già dato mandato ai miei avvocati di verificare se esistono i presupposti per querelare chi ha scritto che ero a conoscenza fin dal 9 gennaio del fatto che Gioia Tauro sarebbe stato il porto prescelto a ospitare le armi chimiche siriane. In questo modo si diffamano le istituzioni». Il presidente Giuseppe Scopelliti mantiene la sua linea difensiva: «Ho saputo della vicenda solo due giorni fa, quando sono stato contattato da un giornalista». La lista con i possibili porti di approdo delle armi pubblicata ormai dieci giorni fa deve essere passata inosservata al governatore calabrese. Non così hanno fatto i suoi colleghi. Come il presidente della Sardegna, Ugo Cappellacci, che già l`11 gennaio inviava un telegramma al presidente Enrico Letta: «Facendo seguito alle precedenti comunicazioni, rimaste senza risposta, la Regione Sardegna diffida il presidente del Consiglio dei ministri dal consentire il transito di armi chimiche siriane presso i nostri porti o nel territorio dell`isola».
Insomma, mentre gli altri si mobilitavano Palazzo Alemanni restava silente confermando che la nomea della Calabria, terra con «poche tensioni e proteste». A scelta ormai compiuta, oggi Scopelliti cerca di battere i pugni sul tavolo: «Se il governo vorrà dialogare con la Regione Calabria dovrà avviare anche un tavolo coinvolgendo esperti internazionali e facendo chiarezza con tutte le istituzioni locali. In quel tavolo si dovrà discutere di tutto ciò che è necessario per dare una risposta alla Calabria. Se qualcuno vorrà parlare con i calabresi e con la Calabria – ha detto ancora Scopelliti – non basterà più soltanto chiarire solo in termini di sicurezza. A quel tavolo saranno fatte da parte nostra ulteriori proposte rispetto a una mancanza di correttezza che il governo ha messo in campo nei confronti di questo territorio».  Il governatore calabrese tenta di tenere fuori dalle polemiche il collega di partito e ministro dei Trasporti Maurizio Lupi: «È un uomo che ha cultura di governo, quindi avverte la necessità che prima di muoversi rispetto a determinati scenari, vengano rispettati i livelli istituzionali». La colpa è degli altri: il premier Enrico Letta e il ministro degli Esteri Emma Bonino. «Il ministro Lupi ha dato la disponibilità dei porti italiani, ma non si è occupato dei contatti con le organizzazioni internazionali che hanno siglato l`accordo. Il presidente del Consiglio ed il ministro degli Esteri avrebbero dovuto investire il territorio. Credo che in questo ci sia stata un`enorme carenza di comunicazione che ovviamente ha messo in difficoltà tutti quanti noi». In casa Ncd si deve parlare molto poco visto che anche le dichiarazioni di Lupi sui carichi e scarichi di tonnellate di sostanze tossiche a Gioia Tauro suonano alle orecchie del presidente Scopelliti come una assoluta novità: «È un discorso che apprendiamo da lui».

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