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ARSENALE | La Cgil: «Sulla sicurezza dei lavoratori si tratta solo con noi»

Il dado è ormai tratto e a questo punto è meglio pensare ad organizzare le cose per bene. Questo il pensiero della Cgil riguardo al trasbordo delle armi chimiche siriane nel porto di Gioia Tauro. Il…

Pubblicato il: 19/01/2014 – 11:16
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ARSENALE | La Cgil: «Sulla sicurezza dei lavoratori si tratta solo con noi»

Il dado è ormai tratto e a questo punto è meglio pensare ad organizzare le cose per bene. Questo il pensiero della Cgil riguardo al trasbordo delle armi chimiche siriane nel porto di Gioia Tauro. Il sindacato però, in una nota diffusa stamattina e firmata dagli organismi locali, provinciali e regionali, avverte: nessuna delega «sulle questioni che riguardano la sicurezza del lavoro».
«Dopo le prime confuse e irrazionali posizioni – scrive la Cgil – il sindacato valuta positivamente l’evoluzione della discussione sulla  questione del trasbordo delle armi chimiche al porto di Gioia Tauro. Dopo la brutta figura di cui si sono resi protagonisti le istituzioni locali e la Regione, e dopo i ritardi del Governo nazionale sulla necessaria informazione dell’intera vicenda, la situazione adesso si va evolvendo sul terreno nazionale».
Finalmente si potranno verificare i dettagli dell’operazione, ma per la Cgil «l’annunciato incontro di martedì fra il presidente del Consiglio Letta e il presidente della Giunta regionale, i sindaci, l’autorità portuale è importante e ci auguriamo emergano idee propositive non solo relativamente alla sicurezza delle operazioni di trasbordo ma anche rispetto al rilancio ed allo sviluppo del porto di Gioia Tauro».
Ci sono dei punti sui quali però la Cgil non è disposta a transigere: «Ma con la stessa franchezza vogliamo dire al Governo ed alle Istituzioni regionali e locali che il Sindacato non delega nessuno a rappresentarlo sulle questioni che riguardano la sicurezza del lavoro e non solo per questa importante operazione. Nessuno può parlare a nome nostro. Per questo chiederemo al Governo nazionale un confronto con il sindacato nazionale e locale sia sulla sicurezza del lavoro e sia sul rilancio delle attività commerciali di un porto che, per la sua posizione strategica nel Mediterraneo e per la sua capacità tecnologica, ancora non è stato utilizzato appieno, come dimostrano i ritardi nell’area industriale del retro porto o quelli relativi all’iter dell’approvazione della zes».
«Il rilancio e lo sviluppo del porto di Gioia Tauro – conclude la nota – deve tornare ad essere centrale nelle politiche del Governo nazionale ed in quello della Giunta regionale.  Ognuno faccia il suo mestiere».

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