Sputo di Principe, è bagarre nella riunione del gruppo Pd
LAMEZIA TERME Sandro Principe resterà alla guida del gruppo del Pd in consiglio regionale ancora per un altro breve lasso di tempo. La prossima riunione, la cui data non è ancora stata fissata, si ap…

LAMEZIA TERME Sandro Principe resterà alla guida del gruppo del Pd in consiglio regionale ancora per un altro breve lasso di tempo. La prossima riunione, la cui data non è ancora stata fissata, si aprirà infatti con l`esame della lettera con cui Principe ha manifestato la disponibilità a lasciare l`incarico e le conseguenti determinazioni. Una lettera, va detto per chiarezza, che Principe aveva mandato già da qualche settimana motivandola con il suo ingresso nella direzione nazionale del Pd. Tradotto, significa che si aprirà una discussione sulla sua successione. Nel vertice odierno dei consiglieri regionali democrat (assenti soltano Ciconte e Franchino), durato oltre quattro ore, si sono vissuti tuttavia momenti di tensione. Gli animi si sarebbero accesi, in particolare, dopo l`intervento di Nicola Adamo, che avrebbe chiesto le dimissioni di Principe per ragioni politiche già sussistenti da tempo e per l`ultimo increscioso gesto (l`episodio accaduto venerdì sera all`Ashley hotel che ha visto vittima un giornalista del Corriere della Calabria durante la manifestazione di presentazione del candidato dei renziani Ernesto Magorno alla segreteria regionale del Pd) di cui si è reso protagonista. In questo modo – sarebbe stato il ragionamento dell`ex vicepresidente della giunta Loiero – il capogruppo espone il Pd alle critiche della pubblica opinione e rispetto a ciò non è possibile far finta di nulla. Apriti cielo. Principe avrebbe replicato, sostenendo che nulla di ciò che gli viene attribuito corrisponde alla verità e ha attaccato Adamo sostenendo che lo stesso starebbe strumentalizzando la vicenda per ottenere vantaggi politici. A ruota anche Antonio Scalzo e Piero Amato, entrambi convinti dell`assoluta estraneità di Principe alle contestazioni che gli venivano mosse.
A sostegno di Adamo, invece, arrivavano gli interventi di Carlo Guccione (che avrebbe addirittura minacciato l`autosospensione per mancanza di agibilità democratica in assenza di una decisione netta sul destino del capogruppo), Nino De Gaetano, Pietro Giamborino e, con una posizione un po` più sfumata, anche di Francesco Sulla. In mezzo a questi due blocchi la posizione di Mario Maiolo e Demetrio Naccari Carlizzi, che pur riconoscendo l`esistenza di un problema politico consigliavano di evitare decisioni improvvide e traumatiche. Qui – sarebbero state le parole di Naccari Carlizzi – non c`è in gioco la credibilità soltanto di Principe ma anche quella di tutto il gruppo del Pd in consiglio regionale. Per cui va trovata una soluzione che oltre alla forma salvi pure la sostanza ovvero il lavoro portato avanti dal gruppo a Palazzo Campanella.
Seguiva la decisione di aggiornare i lavori rinviando ogni conclusione e quindi anche la resa dei conti in seno al gruppo. Su un solo punto non ci sono state discussioni: l`approvazione del bilancio del gruppo Pd. Ma rischia di rivelarsi poca cosa rispetto al problema politico rappresentato da un capogruppo che, evidentemente, non riscuote più il consenso di un tempo.