CASO CACCIOLA | Cafiero de Raho: Maria Concetta voleva che le cose cambiassero
REGGIO CALABRIA «Maria Concetta Cacciola era animata solo dalla volontà di dare un contributo, perché le cose cambiassero». Lo ha detto il Procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, n…

REGGIO CALABRIA «Maria Concetta Cacciola era animata solo dalla volontà di dare un contributo, perché le cose cambiassero». Lo ha detto il Procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, nel corso della conferenza stampa per illustrare gli esiti dell`operazione dei carabinieri che hanno arrestato 5 persone nell`ambito delle indagini sulla morte della testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il procuratore di Palmi, Giuseppe Creazzo, ed il comandante provinciale di Reggio Calabria dei Carabinieri, colonnello Lorenzo Falferi. «Voleva che le cose cambiassero – ha aggiunto Cafiero – proprio nella sua famiglia e nel luogo da cui proveniva. Oggi la ricordiamo come un simbolo di legalità che si è immolato affinché le cose potessero cambiare. Maria Concetta Cacciola, con la minaccia di non vedere più i suoi figli, con una serie azioni intimidatorie è stata indotta a rientrare, dopo il suo allontanamento da casa avvenuto nel maggio 2011, per acquisire la prova contraria della sua collaborazione».
Il lavoro investigativo basato su intercettazioni telefoniche ed ambientali «ha fornito un quadro probatorio intoccabile – ha sottolineato ancora Cafiero de Raho – ma desolante davanti al cattivo modo di comportarsi dei familiari della Cacciola». Il procuratore Creazzo ha parlato di «travalicamento dell`azione difensiva. Un dato che deve far riflettere sul ruolo della funzione difensiva», rilevando la «positiva sinergia istituzionale tra la Procura distrettuale e la Procura di Palmi con l`applicazione di un magistrato che ha fornito un importante contributo per il prosieguo delle indagini». Il colonnello Falferi, ha evidenziato «il disinteresse dei genitori della Cacciola nei confronti della loro figlia e del pericolo che correva, preservando piuttosto il loro collegamento con i clan e le cosche della `ndrangheta. Persino la vita della figlia, rispetto all`appartenenza con la cosca, per loro non contava nulla».
LE INDAGINI PROSEGUONO
Sono ancora in corso le indagini sulle cause e le eventuali responsabilità della morte di Maria Concetta Cacciola, la testimone di giustizia deceduta ingerendo acido muriatico. Nell`inchiesta dei carabinieri dei Reggio Calabria che stamane hanno arrestato cinque persone sono emersi, invece, i gravi indizi sui reati di maltrattamenti, violenza privata, violenza finalizzata a commettere delitti di calunnia e autocalunnia. Il Procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, ha affermato che «sulle cause della morte e sulle eventuali, ulteriori responsabilità, le indagini sono ancora in corso. Al momento si è cominciato a circoscrivere il contesto in relazione a questo quadro indiziario, che naturalmente il giudice dovrà valutare». «I due avvocati sottoposti a ordinanza di custodia cautelare – ha ancora spiegato Federico Cafiero de Raho – hanno curato la ritrattazione delle precedenti dichiarazioni rese ai magistrati dalla testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola ed hanno seguito tutta la vicenda insieme al padre, alla madre ed al fratello della Cacciola fino al giorno della sua morte».
LA MADRE DI CONCETTA: CON NOI O CON LORO
«Cetta, tu devi stare o con con noi o con loro». È questa una delle frasi più significative pronunciate dalla mamma di Maria Concetta Cacciola nel corso di una conversazione telefonica con la figlia, prima della morte di quest`ultima per aver ingerito acido muriatico. «Tu domani mattina – aggiunge la madre a Maria Concetta – devi telefonare all`avvocato, giura che lo fai lo fai. E se non lo fai ti puoi scordare di me e di tutti noi». Nella drammatica conversazione si sentono anche voci maschili che suggeriscono alla mamma di Maria Concetta cosa doveva dire alla figlia. «Noi siamo andati dall`avvocato – aggiunge la donna – e lui ci ha detto che se la vede tutto lui per questo devi chiamarlo. Lui ti mette in macchina e ti porta dove vuoi tu e poi verranno anche i tuoi figli. Non sei stonata Cetta, ti stanno stonando loro. Tu devi scegliere o a noi o a loro».