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CAOS RIFIUTI | È muro contro muro Cosenza-Catanzaro

CATANZARO «L`area nord della Calabria produce 750 tonnellate di rifiuti al giorno e noi, nell`impianto di Celico, avremmo mandato, per un periodo di dieci giorni, solo 300 tonnellate al giorno, in pr…

Pubblicato il: 18/02/2014 – 16:55
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CAOS RIFIUTI | È muro contro muro Cosenza-Catanzaro

CATANZARO «L`area nord della Calabria produce 750 tonnellate di rifiuti al giorno e noi, nell`impianto di Celico, avremmo mandato, per un periodo di dieci giorni, solo 300 tonnellate al giorno, in pratica solo i rifiuti prodotti da quell`area». Lo ha detto l`assessore regionale all`Ambiente, Francesco Pugliano, intervenendo all`autoconvocazione dei sindaci del Catanzarese alle prese con l`emergenza rifiuti. «Ritengo che in in una fase così delicata e così drammatica – ha affermato – bisognava aprirsi e dare disponibilità ai rifiuti prodotti in casa propria non quelli prodotti altrove. Ciò per evitare che si apra, oltre alla difficoltà di un sistema impiantistico incompleto, anche un conflitto territoriale come quello che mi pare rischia di delinearsi». In relazione alla norma approvata ieri dal consiglio regionale che consente l`uso degli impianti privati già autorizzati nella fase commissariale, Pugliano ha detto che «utilizzare in questa condizione asmatica una bombola di ossigeno data non dalle discariche, perché la confusione in queste ore è altissima e l`allarme è generalizzato, ma dagli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti va tenuta in considerazione nel contesto di un riequilibrio più generale del sistema. La nuova filosofia che deve governare le attività in questo settore deve giocoforza puntare a fare convivere pubblico e privato».

ABRAMO E I COLLEGHI FANNO SCUDO
E se dal Cosentino le popolazioni dicono no alla discarica di Celico, anche dal capoluogo si fanno sentire i sindaci: non solo Sergio Abramo, ma con lui molti primi cittadini del Catanzarese si dicono «pronti a occupare discarica di Pianopoli». Anche stavolta, insomma, il caso diventa politico: «La situazione attuale non è più sopportabile: attendiamo determinazioni altrimenti siamo pronti ad occupare fisicamente la discarica di Pianopoli, l`unica attiva in Calabria»: lo hanno sostenuto i sindaci della provincia di Catanzaro che si sono autoconvocati oggi nell`aula consiliare del Comune di Catanzaro su impulso dei primi cittadini del capoluogo, Sergio Abramo, e di Pianopoli, Gianluca Cuda. Alle prese da due settimane circa, da quando la discarica di Pianopoli è stata chiusa dopo le recenti forti piogge, con piazze e strade invase dai rifiuti i primi cittadini, presenti in circa 70, i primi cittadini si sono detti pronti a passare ai fatti concreti. «Chiediamo all`assessore regionale all`Ambiente Pugliano – ha sostenuto il sindaco Abramo – di fare subito un`ordinanza per la durata di tre-quattro giorni per dare priorità nel conferimento in discarica a Pianopoli alla provincia di Catanzaro e per attivare, successivamente, un tavolo permanente con la Regione alla presenza dei rappresentanti di tutte le realtà istituzionali calabresi. Se non dovesse accadere questo, occuperemo fisicamente la discarica di Pianopoli».
All`incontro di oggi erano presenti circa 70 primi cittadini con tanto di fascia tricolore, tra i quali il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, o loro delegati, oltre al commissario della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, e all`assessore Pugliano; c`erano anche l`assessore regionale Domenico Tallini e i consiglieri Claudio Parente, Mario Magno, Gabriella Albano, Piero Amato, Emilio De Masi e Antonio Scalzo.
Nel corso del vertice, oltre che “chiamare” la Regione, i sindaci del Catanzarese hanno rimandato al mittente il “niet” arrivato da Celico: sul banco degli imputati un po` in tutti gli interventi, infatti, c`è stata la provincia di Cosenza che, è stato detto, produce 750 tonnellate di rifiuti al giorno sui 1.200 complessivi «e – ha detto ancora Abramo – non può gravare all`infinito per lo smaltimento sul nostro territorio. È necessario che in quel territorio, che ha il triplo della popolazione della provincia di Catanzaro, decidano una volta per tutte. Allo stato attuale da quel territorio non è stata avanzata nessuna proposta. Non possiamo più tornare indietro – ha aggiunto Abramo – perché è la terza volta che viviamo un`emergenza rifiuti. Sei mesi fa avevamo già occupato la discarica, nel tempo che è intercorso non è accaduto nulla. È dal 2008 che siamo solidali con gli altri territori, credo che sia arrivato il momento di dire basta. Come sindaco del capoluogo di provincia ho il compito coordinare gli altri comuni. Da domani mattina mi attiverò perché queste iniziative possano partire immediatamente».
Abramo, facendosi portavoce dei suoi colleghi, ha concluso dicendosi «non più disponibile ad attendere tempi lunghi»: «Non possiamo rischiare che arrivi l`estate, con la discarica ormai in esaurimento, senza che nulla sia stato deciso».
In particolare, durante l`incontro, Cuda ha chiesto alla Regione di stanziare più risorse ai Comuni: invece di investire 150 milioni di euro nel trasferimento all`estero dei rifiuti perché non distribuire queste stesse risorse ai Comuni per dare la possibilità di attuare la raccolta differenziata? Questa, in soldoni, la richiesta del sindaco di Pianopoli. «Il trasferimento all`estero per un milione di tonnellate in due anni ci costerà 150 milioni di euro – ha detto – e non possiamo certo prendercela con i sindaci se oggi non riescono a fare la raccolta differenziata. Si chiaro, non parlo del mio comune perché noi siamo al 70%. A Pianopoli, lo dico subito, non siamo dei marziani o degli extraterrestri, non siamo diversi dagli abitanti di Catanzaro o di qualsiasi altro centro della provincia. Siamo riusciti a fare questo perché abbiamo le royalties che intaschiamo dalla discarica e non abbiamo problemi ad acquistare le buste per fare la differenziata. Gli altri sindaci, però, come fanno se non hanno i soldi nemmeno per poter chiudere i propri bilanci. Dunque, la mia proposta è di utilizzare questi 150 milioni suddividendoli per tutti i comuni della regione. Solo così potremo pensare di avviare la raccolta differenziata. Diversamente andremo a bruciare quei 150 milioni all`estero portando altrove la nostra ricchezza per fare ancora più ricchi altri. Cosa è cambiato – si è chiesto Cuda – da quando è subentrato il commissariamento? Nulla, in emergenza eravamo prima ed in emergenza siamo adesso».

TALARICO: «CELICO NON SIA LA PATTUMIERA DELLA CALABRIA»
Sulla vicenda Celico, intanto, è intervenuto anche il consigliere regionale Domenico Talarico: «Celico non può diventare la pattumiera della Calabria, la vittima sacrificale dell`eterna inadempienza della politica regionale sulla questione dei rifiuti. Quella discarica – prosegue l`esponente di opposizione a Palazzo Campanella – non può essere utilizzata, secondo i pareri tecnici emessi dagli uffici della Provincia di Cosenza, per il conferimento di nuovi quantitativi di rifiuto tal quale. A ciò si deve aggiungere la particolarità del contesto paesaggistico-ambientale, prossimo all`area protetta del Parco nazionale della Sila, che sconsiglierebbe a priori la riattivazione dell`impianto. C`è poi un paradosso in questa vicenda: i comuni presilani vantano alte percentuali di raccolta differenziata, a testimonianza della sensibilità che i cittadini e gli amministratori del territorio hanno manifestato in questi anni su questo versante. Essi, pertanto, non possono subire scelte incompatibili con la politica ambientale virtuosa seguita finora. Secondo Talarico, «sui rifiuti la Regione sta compiendo scelte sbagliate, come quella di volerne affidare ai privati lo smaltimento. Sarebbe ora invece di mettere mano ad un piano regionale che, al di là della gestione dell`emergenza, abbia come obiettivo la risoluzione del problema senza infliggere colpi all`ambiente ed alla salute dei cittadini».

I PARLAMENTARI M5S: «PUGLIANO AIUTA GLI AMICI»
«Le soluzioni di Pugliano non risolvono l`emergenza rifiuti e continuano ad aiutare gli amici degli amici». È quanto affermano i parlamentari del M5S Paolo Parentela, Nicola Morra, Federica Dieni e Dalila Nesci circa la decisione del consiglio regionale sul conferimento in discariche private dei rifiuti. «La delibera approvata dal consiglio regionale – aggiungono – propone ulteriori soluzioni tampone, che servono soltanto a gestire l`emergenza nel brevissimo periodo e che avranno il solo risultato di protrarre la fase emergenziale. Non c`è programmazione. Se venti anni fa ci fosse stata una politica razionale, oggi avremmo una Calabria con una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti. Non bisogna perdere altro tempo per iniziare a programmare la strategia “Rifiuti Zero”, già dalla fase di gestione dell`emergenza, che altrimenti non finirà mai. I calabresi percepiscono il problema solo quando vedono i rifiuti per strada. Proprio in questa fase deve essere accompagnato un atteggiamento responsabile che porti alla raccolta differenziata spinta sin da subito, in modo che il prima possibile i rifiuti non siano visti più come un problema ma come una risorsa». Secondo i quattro parlamentari grillini «la politica negli ultimi venti anni ha creato l`emergenza rifiuti dopo aver sprecato oltre un miliardo di euro di soldi pubblici, perché incompetente o al fine di favorire i soliti mercanti di rifiuti, come evidenzia la commissione parlamentare d`inchiesta sul ciclo dei rifiuti in Calabria». (0070)

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