LUCE SU VIBO | Al mare tra champagne e massaggi
Una giornata a mare con tanto di massaggi e champagne. Niente di illecito se non fosse che l`ex vicecapo della mobile di Vibo, Emanuele Rodonò, sarebbe stato ospite del villaggio “Costa degli Dei” (s…

Una giornata a mare con tanto di massaggi e champagne. Niente di illecito se non fosse che l`ex vicecapo della mobile di Vibo, Emanuele Rodonò, sarebbe stato ospite del villaggio “Costa degli Dei” (struttura attualmente sotto sequestro) assieme all`immancabile avvocato Galati e ad Antonio Maccarone, coinvolto nell`inchiesta “Black Money”, genero del boss Pantaleone Mancuso alias “Vetrinetta” in quanto marito della figlia Rosaria Mancuso, anche lei presente quel giorno.
Una lunga giornata trascorsa tra la spiaggia, la piscina e l`idromassaggio. Così a tarda sera, alle 23.05, Galati e Rodonò in macchina commentano soddisfatti: «Oggi abbiamo fatto proprio i vacanzieri». È l`avvocato a rivelare i particolari: «Però l`esperienza del massaggio è da ripetere… Grande Antonio… (Maccarone, ndr) ci ha mandato pure la bottiglia». Secco il commento di Rodonò: «Fantastico».
Ma a carico del funzionario di polizia c`è soprattutto un`intercettazione che suona quasi come una confessione. Parole pronunciate da Rodonò a tarda ora (erano quasi le 2 di notte) nella macchina dell`avvocato Galati e che secondo il gip rappresentano «la definitiva, incontestabile conferma della totale mancanza di indagini sulla cosca Mancuso». Una conversazione per alcuni versi drammatica avvenuta poco prima del trasferimento di Rodonò e quindi in una fase in cui aveva acquisito la precisa consapevolezza non solo di essere stato allontanato dalle investigazioni ma anche di essere divenuto verosimilmente oggetto di attenzione da parte della Dda.
Uno sfogo, lo definisce il gip, «in cui Rodonò non solo ammette di non avere mai potuto investigare sulla cosca Mancuso, ma precisa di avere fatto ciò al fine di adempiere a un preciso dovere gerarchico che gli era stato impartito e del quale il Galati era a conoscenza». La conversazione per il gip Mellace ha anche «valenza indiziante nei confronti di Lento non solo perché Rodonò attribuisce la sua impossibilità di indagare a un dovere gerarchico ma perché, comunque, è evidente che siffatta situazione di inerzia, obiettivamente verificatasi, era ben nota a Lento».
Galati: «Bocca mia taci!»
Rodonò: «È tardi… no… non è “bocca mia taci”, Antonio… devi capire una cosa… io ho un debito di fedeltà, punto e basta… l`ho assolto!… Basta, Antò… fedeltà per motivi gerarchici… e fedeltà per… per… per motivi di amicizia… basta!… punto e basta!..E tu sai a cosa mi sto riferendo…»
Galati: «Si»
Rodonò: «E cosa voglio dire!… basta!… Antonio, quello è!… “U masculu” si capisce dalla mezza parola!… questo è!»
Galati: «Però…» (Viene acceso lo stereo e alzato il volume, ndr)
Rodonò: «Io questo dovevo fare e questo ho fatto, perché se no quella occupava! Io sono arrivato qua per questo motivo!… e per questo stesso motivo, sto pagando colpe che non sono mie»
Galati: «E va bene»
Rodonò: «Questo che ti dico io di adesso che… che mi voglio leggere “Tirreno” (vecchio processo sulla cosca Mancuso, ndr)»
Galati: «Non me ne fotte niente!» (sembra volerlo indurre a non proseguire il discorso, ndr)
Rodonò: «No… no… che mi voglio leggere…»
Galati: «Non m`interessa!» (sembra valerlo indurre a non proseguire il discorso, alzando il volume dello stereo, ndr)
Rodonò: «No, ascoltami… che mi voglio… che mi voglio leggere “Genesi” (vecchio processo sulla cosca Mancuso, ndr), mi voglio leggere “Cent`anni” (vecchio processo sulla cosca Mancuso, ndr), che mi voglio leggere “Rima” (processo sulla cosca Fiarè, ndr) o altre cose così… è solo per diletto mio personale a questo punto».
Galati: «Non m`interessa!» (sembra valerlo indurre a non proseguire il discorso, ndr)
Rodonò: «No… no… te lo dico sinceramente… dico… è per diletto mio… lo sai perché? Perché alla fine, io sento parlare di personaggi come Luigi Mancuso… Diego Mancuso… Antonio Mancuso… Peppe Mancuso… cazzo Mancuso… Cosma, Michelina, Micheluccio, Vetrinetta, cascia banco, “portamangiare” eccetera eccetera… e non so perché sono, quello che sono! A questo punto, mi è venuta la curiosità! E siccome non mi… mi voglio togliere lo sfizio di leggermi la storia di questa gente su cui io non ho potuto indagare! Non mi interessa, però voglio leggermela. È solo per mero diletto… per questo ti dico… non ha senso»
Affermazioni che, commenta il giudice, «lasciano annichiliti». Rodonò non avrebbe indagato sui Mancuso per un «obbligo di fedeltà». Ma non solo, nelle parole del funzionario c`è un riferimento che appare misterioso: «Quella avrebbe occupato». Per il gip da quelle frasi si comprende come «il funzionario aveva il compito di ostacolare l`operato di una persona di sesso femminile». Chi fosse la persona da bloccare e per quale motivo è una questione ancora avvolta dalle nubi che per lungo tempo sembrano aver stazionato su Vibo Valentia. (0080)