MODELLO CATANZARO | Il centrosinistra all`attacco: «Dimissioni»
«Le intercettazioni e gli stralci dell`inchiesta che emergono in queste ore, relativi a una pesante indagine della Procura di Catanzaro, e che coinvolgono i vertici dell’amministrazione comunale del…

«Le intercettazioni e gli stralci dell`inchiesta che emergono in queste ore, relativi a una pesante indagine della Procura di Catanzaro, e che coinvolgono i vertici dell’amministrazione comunale del capoluogo di regione evidenziano uno spaccato impressionante e degradante di degenerazione nella gestione della cosa pubblica. Una realtà avvilente e indegna». È quanto sostengono i gruppi di opposizione del centrosinistra catanzarese che chiedono le dimissioni degli amministratori coinvolti nel fascicolo aperto dalla Procura catanzarese. «Confidiamo – prosegue la nota – che tutti i soggetti coinvolti nella vicenda possano provare la loro estraneità ai fatti e il non aver commesso reati ma già le prime indiscrezioni, che sembrerebbero delineare un quadro di clientelismo e illegalità elevati a sistema, sembrano essere un punto di non ritorno. Solleviamo enormi dubbi sull’opportunità politica che tali esponenti del centrodestra catanzarese possano continuare a ricoprire il loro ruolo in seno alla città di Catanzaro. Pertanto chiediamo che i soggetti coinvolti a vario titolo, per opportunità politica, lascino immediatamente gli incarichi che ricoprono».
«Presunti affari, assunzioni, consulenze, presunte tangenti, clientele, presunti risarcimenti per spese elettorali, connivenze con professionisti; multe tolte su “chiamata” (altro insulto alla gente onesta) e gestione della Polizia municipale come “utilizzo privato di Polizia locale”; una lunga mano sulla gestione pubblica del capoluogo di regione che ancora una volta evidenzia – conclude la nota – quanto di spessore è stata la battaglia elettorale del centrosinistra alle ultime Comunali per affermare il principio di legalità e l’etica pubblica in una città che appare in un declino e in una degenerazione imbarazzante, grottescamente una pessima copia in stile “La grande bellezza”».
«STACCHIAMO LA SPINA»
«Le notizie apprese dalla stampa e dai blog locali, in queste ultime ore, sulla cattiva gestione della cosa pubblica, in quel di Catanzaro, ci inducono a una riflessione a questo punto doverosa. Questo centrodestra, raccontato dalle pagine del Corriere della Calabria, è la più “fulgida” espressione di una classe politica che egemonizza i luoghi, gli uffici istituzionali, al fine di mantenere un perenne controllo sulle risorse dei nostri territori». È il commento del circolo Pd di Corvo-Aranceto, che non risparmia critiche al centrodestra in riferimento all’inchiesta avviata nei confronti di diversi componenti dell’amministrazione cittadina. Una realtà che per il Pd «svilisce inesorabilmente il senso stesso dell’arte della politica, con il politico ormai calato a pieno nella veste di “cinico tutore e perfido garante del patrimonio dei pochi”. I nomi sui quali va a focalizzarsi l’attenzione degli inquirenti – aggiungono i militanti di Corvo-Aranceto – non sono certo nuovi rispetto al lavoro dei magistrati impegnati nella nostra terra. Curioso ritrovare in questo nuovo caos giudiziario i consiglieri comunali Franco Leone, sul quale pende un rinvio a giudizio con l’accusa di compravendita dei voti, e Carlo Nisticò, con quest’ultimo sul quale , in virtù della delega all’Urbanistica conferita da Abramo e co. (ora revocata da questo “sospetto” azzeramento), grava una responsabilità chiara, cristallina in tema di progettazione di una città che osservi e onori le regole del vivere civile».
Ancor più grave secondo il Pd sarebbe la presenza tra gli indagati «del sindaco Abramo, che non ha ancora chiuso i conti con la burrascosa vicenda Sorical, di Massimo Lomonaco, coinvolto nell’inchiesta parallela sugli illeciti della tornata elettorale 2012, e Stefania Lo Giudice, a quanto pare, più preoccupata ad assecondare le richieste dei propri grandi elettori piuttosto che adempiere all’obbligo assunto nei confronti di un’intera comunità».
«Avvilente – si legge ancora nella nota dei democrat locali – il richiamo al tema di lunga data della lottizzazione di Giovino, tanto discusso, affrontato sotto molteplici punti di vista, in realtà oggetto di uno scarno dibattito e di un abuso sproporzionato del nostro allegro apparato dirigente, che fa scempio di un’area davvero troppo preziosa per la nostra economia».
E ancora, in relazione all’annuncio di Abramo: «Ma di quale azzeramento parliamo? Nessun provvedimento di questo tipo allontanerà questi personaggi dalla vita pubblica catanzarese. Meritiamo questo? Dobbiamo rassegnarci a queste schifezze senza pari? Tenere in piedi una struttura stracolma di indagati e personaggi compromessi dalla testa ai piedi? C’è un unico imperativo: staccare la spina a questo malato terminale che è il Comune di Catanzaro. Un invito che rivolgiamo in particolar modo a quella fetta di maggioranza consiliare non inquinata, apparentemente disinteressata, ricordando loro, anche ai nostri, che tutti sono coinvolti, nessuno escluso. Bando alle ciance e agli scaricabarile, poniamo fine a questa commedia. Ci appelliamo – conclude il Pd di Corvo-Aranceto – anche a forze politiche come quella frazione dell’Udc tanto impegnata a integrarsi nel colosso che dovrà fronteggiare la prossima volata elettorale a sostegno di questo centrodestra in bambola. Facciano anche loro un passo indietro e prendano le distanze da questi centri del potere occulto, per perseguire scopi più nobili dell’allestimento di queste penose compagnie».