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CATANZAROPOLI | Il “pericolo” Dominijanni

Che il sostituto procuratore Gerardo Dominijanni, dopo le indagini sui presunti brogli elettorali, non si sarebbe fermato, a Palazzo de Nobili lo avevano capito. Sapevano di trovarsi di fronte un mag…

Pubblicato il: 15/03/2014 – 13:54
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CATANZAROPOLI | Il “pericolo” Dominijanni

Che il sostituto procuratore Gerardo Dominijanni, dopo le indagini sui presunti brogli elettorali, non si sarebbe fermato, a Palazzo de Nobili lo avevano capito. Sapevano di trovarsi di fronte un magistrato determinato, forgiato da oltre un decennio passato alla Direzione distrettuale antimafia. Uno che non fa sconti, insomma, deciso a scandagliare con attenzione la gestione della pubblica amministrazione catanzarese.
Già un anno fa «stu cazzu e Dominijanni» faceva paura. Da poche settimane era venuta fuori l`indagine sulle firme false apposte per la presentazione della lista “Per Catanzaro”, il movimento ideato dall`assessore comunale al Personale, Massimo Lomonaco. È proprio l`esponente della giunta Abramo a confidare, mentre si trovano all`interno della sua automobile, al capo dell`ufficio stampa del Comune una notizia riservatissima, «mancu Mimmo lo sa». Tra poco, secondo l`assessore, ogni problema sarebbe finito con l`allontanamento del pm Dominijanni da Catanzaro. Al magistrato, dice Lomonaco, «piace il protagonismo, gli piace accreditarsi… ti posso dire che è molto prossimo alla dipartita, ti posso dire che ci saranno movimenti in Procura che dovrebbero essere a vantaggio nostro, si parla di Mazzotta». Un`ottima persona, commenta l`interlocutore, «è serio, è uno che fa sconti però non è giustizialista come… ». L`assessore a questo punto chiarisce ulteriormente il concetto: «Ti dico praticamente, lo sai solo tu, mancu Mimmo lo sa, se fra qualche mese, fra qualche settimana si saprà che verrà Mazzotta, i nostri problemi sono risolti».
La discussione si chiude con la preoccupazione del capo dell`ufficio stampa: «Ma non è che c`è ‘ncuna cazza e cimice… ». Il suo sospetto era fondato. Meno concreta si è rivelata invece l`indiscrezione di Lomonaco. Millanterie, certamente, che però, oltre a mettere in dubbio la correttezza dei magistrati, dimostrano quanta preoccupazione vi fosse nei Palazzi catanzaresi per le indagini condotte dalla Procura. E, in effetti, proprio quella microspia piazzata sull`auto dell`assessore Lomonaco permetterà al pm Dominijanni e alla Digos di venire a conoscenza delle trame più oscure di Palazzo De Nobili.
Poche ore prima, infatti, quella stessa “cimice” registrava una conversazione decisiva per il prosieguo delle indagini e che aiuterà gli investigatori a fare luce su un incredibile mercato delle sanzioni stradali. La mattina dell`1 marzo Lomonaco si trova nella sua auto su Corso Mazzini. Nota che a lato della carreggiata c`è la macchina dell`assessore Stefania Logiudice con una multa sul parabrezza. Immediatamente Lomonaco ferma il vigile che si trova nella zona: «Ma tu cià facisti quella multa all`assessore Logiudice». Il vigile si giustifica: «È na bolgia qui, na bolgia», tanto è vero che sta per arrivare il carro attrezzi a rimuovere le automobili in sosta vietata. L`assessore Lomonaco però chiede di aspettare: «Che mo` verrà che è andata a fare un sopralluogo con il vice sindaco».
Scongiurato il rischio carro attrezzi, resta il problema della sanzione. È qui che emerge qualcosa davvero di clamoroso. Lomonaco infatti si sincera con il vigile: «Ma quella là che le hai messo è fasulla?». Il vigile rassicura: «È fasulla, si ti raccomando». Insomma, sembra di capire che in dotazione alla polizia municipale di Catanzaro vi siano due blocchetti per le multe, uno ufficiale e l`altro falso, da utilizzare giusto per coprire le apparenze, per non far pensare che si facciano differenze tra cittadini. L`ipotesi è davvero allarmante, naturalmente per aver certezza bisognerà attendere la fine delle indagini. Certo che la successiva telefonata tra l`assessore Lomonaco e l`assessore Logiudice sembra fugare anche gli ultimi dubbi: «Allora siamo davanti la macchina tua con il vigile… no, no, ti ha messo… trovi una cosa poi ti dico io… quello che trovi non ti preoccupare poi parliamo noi… ».
Ma le multe saranno solo un aspetto della nuova inchiesta coordinata dal pm Dominijanni. Dopo quella cimice, altre microspie verrano piazzate e numerosi telefonini finiranno sotto intercettazione. Emergerà una fitta rete di relazioni e di affari tutt`altro che trasparenti. Appalti, incarichi, mazzette, uno scenario, quello ipotizzato dalla Procura, da “mani sulla città”. Tutta colpa «e stu cazzu e Dominijanni». (0080)

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