CATANZAROPOLI | Capellupo: «Confermati i nostri sospetti»
«L’uscita delle ultime indiscrezioni di stampa del Corriere della Calabria sulla vicenda refezione scolastica a Catanzaro, sono la conferma di quanto abbiamo più volte denunciato come centro sinistra…

«L’uscita delle ultime indiscrezioni di stampa del Corriere della Calabria sulla vicenda refezione scolastica a Catanzaro, sono la conferma di quanto abbiamo più volte denunciato come centro sinistra nei mesi in cui l’Amministrazione comunale Abramo ha affrontato la delicata questione». È quanto sostiene in una nota stampa il consigliere comunale del Pd Vincenzo Capellupo. «Si era partiti indicando, nell’assenza di risorse economiche, un percorso chiaro che era quello dell’autonomia scolastica ma improvvisamente – ricostruisce l`esponente del Pd – con l’arrivo delle risorse economiche per il servizio il Comune decise di tornare sui suoi passi e disporre una gara unica nella confusione generale di dirigenti, uffici, famiglie, docenti, alunni».
«In quei mesi – ricorda Capellupo – avevo dato pubblicamente la mia solidarietà alla dirigente della Vivaldi, Caterina Anania, per l’isolamento alla quale era stata sottoposta e per le pressioni che lei stessa aveva denunciato per aver solo deciso di assumersi le proprie responsabilità ed offrire ai suoi studenti risparmio e qualità seguendo, oltretutto, procedure di legge ed indicazioni del Comune».
«In queste ore abbiamo la conferma che la dirigente scolastica non sbagliava e che non sbagliava il centro sinistra a spingere su una questione, quella della refezione scolastica, che doveva e deve essere sottratta a strumentalizzazioni e logiche di piccoli interessi per la funzione sociale e di servizio pubblico essenziale che essa svolge.
Siamo stati al fianco delle famiglie e degli alunni oggi questo è chiaro a tutti.
Non sappiamo – conclude il consigliere del Pd – se esistono ipotesi di reato, anche se ricordo che il Comune è per questa questione già sottoposto ad una vicenda giudiziaria potenzialmente pericolosa, ma ancora una volta emerge uno strano rapporto tra politica, istituzioni ed imprenditoria dove a rimetterci sono il livello dei servizi ed i cittadini, in primis i bambini». (0080)