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Sel: «Un sistema di potere è al capolinea»

LAMEZIA TERME Per i dirigenti calabresi di Sel non c`è più tempo di perdere: «Il sistema di potere che ha mal governato la regione negli ultimi anni è arrivato al capolinea. Ora è il momento di cambi…

Pubblicato il: 02/04/2014 – 12:47
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Sel: «Un sistema di potere è al capolinea»

LAMEZIA TERME Per i dirigenti calabresi di Sel non c`è più tempo di perdere: «Il sistema di potere che ha mal governato la regione negli ultimi anni è arrivato al capolinea. Ora è il momento di cambiare, e cambiare davvero». Ieri sera a Lamezia Terme si è riunita l`assemblea regionale per tracciare la rotta dopo gli ultimi avvenimenti che hanno fatto saltare i (fragili) equilibri su cui si è fondata finora la politica calabrese.  Sel lavorerà perché «si apra al più presto un confronto vero e positivo tra tutte le forze disponibili al reale cambiamento della nostra regione, dal centrosinistra ai 5 Stelle, da movimenti civici e associativi alle forze sociali e culturali calabresi, per lanciare la sfida del governo della Regione senza trasformismi né cambi di casacca».
Nel corso della discussione sono stati usati toni molto duri rispetto all`atteggiamento assunto dal governatore Scopelliti dopo la condanna rimediata nel “processo Fallara” a Reggio Calabria: «La sceneggiata intentata dal presidente Scopelliti in questi giorni, con dimissioni annunciate e mai presentate, è un ulteriore segnale di degrado della politica. Un colpo alla credibilità delle istituzioni e dei suoi rappresentanti già duramente provata da quanto accaduto nelle ultime settimane». La sentenza è arrivata dopo lo scioglimento per contiguità con la `ndrangheta del consiglio comunale di Reggio Calabria e l’accertamento di una voragine nei conti pubblici di quella città. «Ed è solo – proseguono i dirigenti di Sinistra, ecologia e libertà –  l’ultimo di una serie impressionante di scandali di cui si è reso protagonista il centrodestra calabrese che ha travolto la nostra regione. Dalle dimissioni a cui è stato costretto, a poche ore dalla sua nomina, il sottosegretario Gentile per il tentativo di occultare la notizia delle indagini riguardanti suo figlio; il coinvolgimento nella vicenda del presidente della Fincalabra De Rose chiamato a quell’incarico dalla giunta regionale di centrodestra e le implicazioni nella gestione della sanità cosentina, si è passati allo scandalo che ha travolto la giunta comunale di Catanzaro, per la gestione del territorio e degli appalti fino alle multe finte, costringendo il sindaco Abramo all’azzeramento del suo esecutivo a poco più di un anno dalle elezioni amministrative della città capoluogo; successivamente è toccato al presidente del consiglio regionale Talarico a cui è stato notificato un decreto ingiuntivo per 55mila euro a causa di cene non pagate nella scorsa campagna elettorale per le regionali, per arrivare infine alla condanna pronunciata la scorsa settimana a Reggio. È insopportabile lo sperpero di denaro pubblico, di prebende e privilegi da vera e propria casta che si è costruita intorno alla Regione Calabria». (0030)

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