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Scopelliti in bilico tra sospensione e dimissioni

LAMEZIA TERME Partiamo dai dati certi: Peppe Scopelliti ha inviato ieri una lettera al presidente del consiglio regionale Franco Talarico in cui chiede che la Conferenza dei capigruppo – ufficialment…

Pubblicato il: 05/04/2014 – 19:27
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Scopelliti in bilico tra sospensione e dimissioni

LAMEZIA TERME Partiamo dai dati certi: Peppe Scopelliti ha inviato ieri una lettera al presidente del consiglio regionale Franco Talarico in cui chiede che la Conferenza dei capigruppo – ufficialmente convocata per il 14 aprile e con all’ordine del giorno la discussione sulle proposte di riforma elettorale – stabilisca la data del consiglio regionale che dovrà affrontare il dibattito sulle sue dimissioni. Dimissioni che, va ricordato, finora Scopelliti ha solo annunciato e non ancora formalizzato. L’invio della missiva è stato reso noto dallo stesso governatore oggi a Reggio Calabria nel corso dell’intervista con il direttore di Panorama Giorgio Mulè.
La risposta di Talarico non si è fatta attendere. Anzi, più che di una replica sarebbe più corretto parlare della richiesta di incontro che il principale inquilino di Palazzo Campanella avanza nei confronti del governatore. Per dirsi cosa? «Per individuare un percorso istituzionale – annuncia Talarico – che concili  le sue più che legittime volontà con le esigenze della Calabria più volte, in questi ultimi giorni, manifestate dalle forze politiche, economiche e sociali».
Il problema è che tra i desideri di Scopelliti e gli auspici di Talarico c’è da fare i conti con il governo Renzi che, ricevuto il dispositivo della sentenza dal prefetto di Catanzaro, intende procedere «senza indugio» (ministro Lanzetta dixit) sulla strada della sospensione del presidente della Regione dopo la condanna a sei anni per abuso d’ufficio rimediata nel “processo Fallara”. E in queste ore i vertici istituzionali calabresi stanno arrovellando i loro neuroni sulla possibilità che Scopelliti possa dimettersi anche dopo la sospensione dall’incarico decretata dal Consiglio dei ministri.
La legge Severino prevede che il presidente sospeso «non è computato al fine della verifica del numero legale, né per la determinazione di qualsivoglia quorum o maggioranza qualificata» e, dunque, appare difficile pensare che Scopelliti possa ufficializzare le dimissioni dopo il provvedimento governativo. Sempre che Scopelliti non decida di giocare d`anticipo sull`esecutivo, complicando i piani di chi a vario titolo è interessato dalla vicenda. Ma qui siamo nel campo delle ipotesi e qualcosa in più si potrebbe sapere nelle prossime ore, dopo che a Palazzo Campanella giungeranno i pareri chiesti a esperti della materia.
Nel frattempo, però, ci sono da tamponare diverse emergenze politico-istituzionali. Ed è per questo che Talarico cerca di rallentare Scopelliti per le dimissioni: «Ci sono almeno tre questioni di grande rilevanza su cui l’Aula ha il dovere di pronunciarsi: l’approvazione dell’assestamento di bilancio, atto di assoluta importanza economica e sociale come chiunque può intuire; l’approvazione della legge elettorale e l’approvazione, in seconda lettura della riforma dello Statuto dopo il primo passaggio in Aula di lunedì 31 marzo. Abbiamo tutti noi, ognuno secondo le proprie responsabilità, espresso al presidente Scopelliti solidarietà, e tutti noi abbiamo convenuto sull’abnormità della pena erogata e sull’anticostituzionalità di una legge che, col primo grado di giudizio, preclude al presidente della Regione di proseguire nel mandato a lui affidato dagli elettori nel 2010».
Il non detto è che se Scopelliti non si dimette la legislatura va avanti fino a scadenza naturale. Tutti gli assessori e i consiglieri regionali non dovrebbero rinunciare agli emolumenti che, invece, verrebbero a mancare in caso di elezioni anticipate il prossimo autunno. Nessuno lo dice, è chiaro. Così come nessuno fiata sul fatto senza gestione del Bilancio, viene meno la più potente macchina generatrice di consensi. Un dubbio, infine. Non è che sotto sotto c’è proprio questo dietro l’invito unanime a Scopelliti a non forzare troppo la mano con le dimissioni?

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