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Trasparenza, bocciate le aziende sanitarie calabresi

Poca trasparenza e rischio corruzione, questa la fotografia delle Aziende sanitarie della Calabria che emerge dallo studio di Libera e Gruppo Abele che hanno monitorato la trasperenza delle Asl nell`…

Pubblicato il: 06/04/2014 – 15:41
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Trasparenza, bocciate le aziende sanitarie calabresi

Poca trasparenza e rischio corruzione, questa la fotografia delle Aziende sanitarie della Calabria che emerge dallo studio di Libera e Gruppo Abele che hanno monitorato la trasperenza delle Asl nell`ambito della campagna “Riparte il futuro contro la corruzione”. Ebbene, i dati non sono incoraggianti: solo 18 aziende pari al 7,4% – denuncia lo studio – hanno soddisfatto tutti i criteri. 28 le aziende ancora a quota zero. Da qui il monito di Libera e Gruppo Abele: <>.
La fotografia scattata da Libera e Gruppo Abele presenta un Paese che sul fronte della trasparenza delle aziende sanitarie ha ancora molto da fare. Soltanto 18 aziende, infatti, il 7,4% sul totale, hanno raggiunto il 100%, soddisfacendo (completamente e non solo in parte) i cinque criteri. Il 21,9% delle aziende è al 75%, il 34,3% ha raggiunto il 50% e il 24,8% è al 25%. Ventotto aziende, invece, l`11,6% sul totale, non hanno soddisfatto nessun criterio e sono ferme a quota zero. Analizzando nel dettaglio i cinque criteri, il dato migliore risulta quello relativo alle liste di attesa che, ancorché differenti nel formato e nella analiticità informativa, risultano pubblicate dal 76,86% delle strutture, con quattro regioni (Basilicata, Trentino Alto Adige, Umbria e Valle D`Aosta) al 100%. Ancora indietro Calabria al 33% e Marche al 25%, fanalino di coda il Molise con l`0%. Il criterio sulla trasparenza della pubblicazione di bandi e concorsi, sempre in base allo studio, risulta soddisfatto dal 50% delle strutture con nessuna Regione che raggiunge il 100% e con il Molise e Valle D`Aosta a quota zero. Il 31,40% delle aziende hanno soddisfatto il criterio sulla pubblicazione del bilancio con l`Umbria unica regione a livello nazionale che raggiunge il 100%, mentre sono ben sei le regioni, (Abruzzo, Campania, Calabria, Liguria, Molise e Valle D`Aosta) che sono ancora al palo a quota zero. Il 30,58% delle aziende sanitarie hanno pubblicato e aggiornato annualmente l`elenco delle strutture sanitarie private accreditate, con le migliori percentuali in Veneto (62,5%) Emilia Romagna (61%) e Umbria (50%) con quattro regioni, (Campania, Abruzzo, Molise, Valle D`Aosta) ancora a quota zero.
Il quinto e ultimo parametro riguarda l`organizzazione da parte delle Asl, almeno una volta all`anno, delle giornate della trasparenza, un evento aperto alle associazioni e alla cittadinanza per rendere pubbliche e discutere le politiche di trasparenza e anticorruzione, l`erogazione dei servizi e le spese: l`hanno organizzata solo l`1,65% delle Aziende.
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