LAMEZIA TERME «Vogliamo aiutare la Calabria a segnare il passo nella sfida educativa dei territori sapendo che è necessario riappropriarsi della propria identità passando anche per la tavola, puntando sulla potenzialità di una terra che ha ancora inespresse tante ricchezze del gusto. Ma vogliamo anche aiutare la nostra terra a ritrovare la gioia attraverso il cibo». Nicola Fiorita, riconfermato alla guida di Slow Food Calabria, ha parlato così davanti ai trenta delegati in rappresentanza delle dieci condotte regionali del sodalizio nazionale riunitisi a Lamezia Terme in occasione del congresso regionale. Insieme a lui, al Parco “Peppino Impastato” nel giorno del congresso regionale di Slow Food Calabria è stato rinnovato anche il gruppo dirigente che accanto a Fiorita vedrà, per i prossimi quattro anni, il comitato esecutivo composto da Francesco Surace (segretario), Luigi Monaco, Virginia Aloi e Antonio Blandi.
Un`ottima risposta quella della realtà associativa della “chiocciolina” calabrese, sempre più visibile e riconoscibile e che fa registrare in termini percentuali il più alto numero di nuovi iscritti in Italia. Nel prossimo mandato il cammino da tracciare passa da sette punti programmatici che tengano conto della «costruzione di reti utili alla diffusione ed alla conoscenza delle produzioni di qualità presenti in Regione, la ricchezza qualitativa e quantitativa, gli enormi progressi compiuti in settori come quello dell’olio e del vino. Dall’altro lato occorre denunciare e neutralizzare le numerose truffe che si nascondo dietro la commercializzazione di prodotti falsamente tipici, la cui distribuzione appanna la credibilità del nostra Regione e compromette ogni serio intento di valorizzazione». La Legalità, con la particolare relazione intessuta a livello regionale con l`associazione Libera, sarà uno di quei temi che serviranno per «contaminare – ha continuato – l`associazione a livello nazionale» nel corso della nuova fase programmatica che coinvolgerà Slow Food dopo il congresso nazionale previsto dal 9 all`11 maggio a Riva del Garda, in Trentino, alla presenza di 750 delegati da tutte le regioni d`Italia.
Il Congresso regionale – che ha visto la presenza anche del sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, di Lorenzo Berlendis (in rappresentanza della Lista 1 che vede candidato alla presidenza nazionale di Slow Food, Gaetano Pascale) e Francesco Mele (in rappresentanza della Lista 2 che vede candidato alla presidenza nazionale di Slow Food, Cinzia Scaffidi) – ha anche annunciato la volontà di far nascere la rete giovani di Slow Food Calabria che sarà affidata a Luigi Monaco.
Nel corso del confronto si sono discussi i temi proposti dal Consiglio nazionale per il prossimo Congresso di Slow Food Italia, eleggendo i delegati che in quella sede rappresenteranno la Calabria.Approvato inoltre il programma che definisce le attività e le priorità di Slow Food Calabria nei prossimi quattro anni. Al centro della scena la tutela della biodiversità, coniugando “gusto” con “giusto” e puntando al rilancio di produzioni etiche e sane. E poi c’è la necessità di puntare sul territorio, che unisce montagna e mare, tutelando e valorizzando gli ecosistemi regionali.
Ma per il nuovo quadriennio il comitato regionale ha puntato anche molta attenzione allo sviluppo delle aree interne, seguendo il filo conduttore del progetto nazionale sugli Appennini, coniugando la difesa della biodiversità allo sviluppo eco-sostenibile. Ripartire dagli uomini e dalle donne che abitano le zone interne della regione sarà la sfida culturale che aiuterà a far vivere la Calabria come terra di viaggi, cambi, paesaggi, buone pratiche, focalizzando l’attenzione sui borghi antichi custodi della ricchezza identitaria delle popolazioni.
«La Calabria ha tante storie interessanti da raccontare – ha concluso il presidente Fiorita – che bisogna far conoscere per promuovere la grande ricchezza che abbiamo. Saremo credibili se quello che diciamo riconduce a prodotti credibili che raccontano la nostra terra attraverso le storie di produttori appassionati ed amanti come noi del buono, giusto e pulito». (0070)
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