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Callipo: «Regionali? Io ho già "dato"»

PIZZO «Vedo che, da quando l’onorevole Magorno è venuto a trovarmi a Pizzo, di tanto in tanto il mio nome è tirato in ballo. Vorrei rassicurare tutti coloro che si sono sempre adoperati per il bene d…

Pubblicato il: 22/05/2014 – 22:00
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Callipo: «Regionali? Io ho già "dato"»

PIZZO «Vedo che, da quando l’onorevole Magorno è venuto a trovarmi a Pizzo, di tanto in tanto il mio nome è tirato in ballo. Vorrei rassicurare tutti coloro che si sono sempre adoperati per il bene della Calabria, nonostante il risultato sia il disastro sociale che vediamo, di non temere niente da parte mia. Io ho già “dato”. Nel 2010, con le mie sole forze, ho tentato di scardinare il circuito, già allora fallimentare, di una politica improduttiva e spregiudicata che della Calabria se ne è sempre infischiata». Pippo Callipo si chiama, così, fuori dall’agone politico e dai rumors che lo volevano pronto a riprovarci alle prossime regionali. Lo fa non senza un pizzico di amarezza: «Abbiamo visto com’è andata: ha vinto il professionismo politico, con i metodi che ormai conoscono anche le pietre e che ha sempre guardato con sfavore ai battitori liberi. Così oggi abbiamo, quale esito non del destino ma anche del voto del 2010, una Regione fallita e una terra tra le più  povere d’Europa ancora condizionata dalla questione legalità e con percentuali raccapriccianti di Pil, di disoccupazione, di differenziale Calabria/Paese in termini di opportunità per i giovani e di qualità della vita». Un riassunto che boccia «la politica dei politicanti». E invita a «riflettere sull’urgenza di riconsegnare le istituzioni ai calabresi, sottraendole alla privatizzazione politica e clientelare. Il resto a me pare che siano solo chiacchiere. Per quanto mi riguarda, dico subito, e senza alcun intento polemico, che il sottoscritto a un tavolo in cui si siederanno politici che lasciano intendere di essere preoccupati più della poltrona che del bene della Calabria o amministratori che hanno brillato in inefficienza lasciando la Regione nel caos più totale, non ci sarà mai». (0020)

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