La linea dura del Pd: «Subito al voto»
LAMEZIA TERME «Bisogna rapidamente andare al voto, non possiamo essere complici di questa maggioranza». I consiglieri regionali provano a fare blocco in vista di una seduta del consiglio regiona…

LAMEZIA TERME «Bisogna rapidamente andare al voto, non possiamo essere complici di questa maggioranza». I consiglieri regionali provano a fare blocco in vista di una seduta del consiglio regionale, quella in programma per martedì 3, che dovrebbe in teoria far calare il sipario su questa legislatura. In teoria, dicevamo. Nella maggioranza di centrodestra non c’è poi tutta questa voglia di accelerare le procedure e prendere atto delle dimissioni dell’ex governatore Peppe Scopelliti. «Noi riteniamo – hanno spiegato in conferenza stampa a Lamezia Terme i consiglieri regionali democrat assieme al segretario regionale del partito Ernesto Magorno – che il Consiglio debba procedere a modificare in seconda lettura lo Statuto, approvare l’assestamento di Bilancio e prendere atto del passo indietro del presidente della giunta regionale». Altri provvedimenti non sono ammessi, nemmeno la modifica della legge elettorale.
Nel corso dell’incontro – presenti Principe, Scalzo, Naccari Carlizzi, Franchino, Maiolo, Sulla, Adamo e De Gaetano – sono stati usati toni fortemente negativi per le ultime nomine ufficializzate dalla giunta regionale nel campo della sanità. «È sempre più evidente – sono state le parole utilizzate da Magorno – che alla Regione Calabria si è perso il senso della misura. È grave che Scopelliti, oggi, abbia di fatto presieduto la seduta di giunta. È come se avesse voluto mettere la sua firma sulla destituzione del dirigente dell’Asp di Cosenza. Scopelliti ha voluto così dare prova che si è scatenata una vera e propria faida all’interno del Ncd. Ha sostituito Scarpelli dopo che i fratelli Gentile non l’hanno votato e dopo averlo tenuto in carica mentre era sospeso dalle sue funzioni dalla magistratura».
E ancora: «Oltre a questo si rappresenta inoltre una situazione che da l’idea di una regione sottoposta al saccheggio, mentre i governanti sono in fuga dopo la caduta dell’impero. Infatti, pare sia stato nominato, senza il voto dell’Udc e di Forza Italia, Alessandro Moretti, esponente di una lobby romana vicina a Scopelliti e del subcommissario Andrea Urbani. È giusto che i calabresi sappiano che ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza democratica».
Tutto questo succedeva mentre a pochi chilometri di distanza, sempre a Lamezia Terme, Mario Oliverio riuniva una parte dei suoi fedelissimi per serrare le fila in vista delle possibili ma non certe primarie del centrosinistra. «Come ha già detto Renzi – ha spiegato il presidente della Provincia di Cosenza – prima a Scalea e poi a Reggio Calabria, sono i calabresi a dover costruire il proprio futuro». Insomma, Oliverio non fa passi indietro e già si sente in campagna elettorale. Bisognerà capire se anche il premier è dello stesso avviso. (0030)