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Pd, i renziani congelano le primarie

LAMEZIA TERME Perché il vento renziano soffia forte ovunque – con pochissime eccezioni – mentre in Calabria non viene nemmeno percepito? Dubbio amletico che i seguaci del premier-segretario hanno p…

Pubblicato il: 08/06/2014 – 22:00
Pd, i renziani congelano le primarie

LAMEZIA TERME Perché il vento renziano soffia forte ovunque – con pochissime eccezioni – mentre in Calabria non viene nemmeno percepito? Dubbio amletico che i seguaci del premier-segretario hanno provato a sciogliere nel corso di un teso faccia a faccia. Nel day after della clamorosa sconfitta del centrosinistra a Rende, Sandro Principe non si va vedere. Preferisce rimanere nella “sua” città con i fedelissimi per analizzare la batosta elettorale.
In compenso, a Lamezia Terme, assieme al segretario regionale Ernesto Magorno ci sono un po’ tutti i maggiori azionisti dell’area Renzi. Oltre quattro ore di confronto serrato, che ufficialmente dovevano servire per preparare l’incontro di giovedì al Nazareno con Lorenzo Guerini.
Al termine del summit, comunque, arriva la notizia: i candidati alle primarie – Demetrio Naccari Carlizzi – e quelli in pectore – è il caso di Mario Maiolo, che però stasera, davanti ai suoi sostenitori, ha negato di volersi candidare a governatore – fanno un passo indietro in attesa di capire se è possibile trovare l’unità attorno a un nome condiviso dal fronte renziano, ma non solo. Non che i vari Naccari, Maiolo, Sulla, Vallone e Nicodemo Oliverio abbiano deciso di mollare la presa di fronte alla possibilità di scegliere attraverso le primarie il candidato a governatore. La volontà di affidare alla base tale scelta rimane, questo semmai è un tentativo per evitare che le primarie diventino terreno di scontro e lacerazioni come è successo nel recente passato.
In buona sostanza, i renziani calabresi vorrebbero capire come Renzi e Guerini intendono trattare il caso Calabria. «Vogliono avocare a loro – spiega uno dei partecipanti alla riunione – tutta la questione o lasciare la palla in mano a noi dirigenti locali?». Già, questo è il punto. Almeno quello principale. Perché se si tenta di trovare una sintesi nel fronte renziano, non è detto che ciò possa automaticamente avvenire con il resto del partito.
Mario Oliverio infatti non ha intenzione di arretrare di un millimetro rispetto alla candidatura – già ufficializzata – alle primarie. E con ogni probabilità i suoi principali sostenitori – Bruno Bossio, Stumpo e D’Attorre – ribadiranno il concetto giovedì al cospetto di Guerini. «Che vengano in assemblea – è il ragionamento del presidente della Provincia di Cosenza – a dire che non vogliono le primarie. Il nostro statuto parla chiaro: per far sì che ciò avvenga serve che almeno i tre quinti dell’assemblea regionale si esprimano contro».
A proposito di assemblea regionale, si narra che non siano mancate stoccate degli stessi renziani all’indirizzo del segretario Magorno per come sia stata decisa questa delicata fase di trattative. Il mancato coinvolgimento del parlamentino democrat viene letto come un tentativo di prendere tempo nell’attesa di capire le intenzioni del Nazareno. Il non detto è che dietro l’atteggiamento dilatorio di Magorno ci sia il timore di non avere più la maggioranza assoluta in assemblea.
«State tranquilli tutti – è stata la risposta del segretario – perché dopo la riunione del 12, il presidente Vallone convocherà l’assemblea regionale. E questa volta non ci saranno rinvii». Così, testualmente.

Antonio Ricchio

a.ricchio@corrierecal.it

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