CATANZARO Il Tribunale di Catanzaro ha assolto dall’accusa di abuso d’ufficio l’ex assessore all’Urbanistica della Regione Calabria, Michelangelo Tripodi, dei Comunisti italiani. Il processo conclusosi con l’assoluzione, dopo un’inchiesta protrattasi per quattro anni, traeva origine dalla nomina a dirigente generale del Dipartimento Urbanistica e Governo del territorio della Regione Calabria dell’architetto Rosaria Amantea all’epoca in cui Tripodi era assessore. L’assoluzione è stata decisa dal Tribunale, presieduto da Giovanna Mastroianni, in accoglimento della conforme richiesta fatta dal pubblico ministero, Saverio Vertuccio. Tripodi è stato difeso dall’avvocato Nunzio Raimondi. L’ex assessore, in una dichiarazione, definisce «sconcertante» la vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto, sottolineando come «la sentenza del Tribunale dimostri che nella nomina dell’architetto non ci fu alcun abuso e non fu commessa alcuna irregolarità, dimostrando che è avvenuta in piena e completa legittimità. Crolla, così, miseramente il castello accusatorio che era stato imbastito nei miei confronti con tanto di clamore mediatico e di prime pagine sui quotidiani calabresi e sulle emittenti televisive in tutti i passaggi giudiziari che si sono susseguiti. Una sentenza che fa davvero giustizia in tutti i sensi e ripaga pienamente l’attesa silenziosa e fiduciosa che finora ho ritenuto di dover mantenere su una vicenda che personalmente ho vissuto come una vera e propria violenza che ho dovuto subire». (0090)
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