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I sindaci del Catanzarese: «Dispiaciuti e tristi»

CATANZARO «La costante vicinanza del prefetto Antonio Reppucci al territorio ed ai sindaci della provincia di Catanzaro ha creato un indissolubile legame emotivo da parte dei primi cittadini n…

Pubblicato il: 22/06/2014 – 15:49

CATANZARO «La costante vicinanza del prefetto Antonio Reppucci al territorio ed ai sindaci della provincia di Catanzaro ha creato un indissolubile legame emotivo da parte dei primi cittadini nei confronti anche dell’uomo». È quanto affermano alcuni sindaci del catanzarese in un documento nel quale manifestano «sconcerto, tristezza e profondo dispiacere» dopo la bufera a seguito delle dichiarazioni dell’alto funzionario su droga e famiglia che hanno provocato l’ira del presidente del consiglio e il provvedimento di rimozione da parte del ministro dell’Interno. «Mancano le parole – prosegue la nota sottoscritta tra gli altri dai sindaci Giovanni Paola (Conflenti), Anna Maria Cardamone (Decollatura), Felice Molinaro (Serrastretta), Gianluca Cuda (Pianopoli) e Amedeo Colacino (Motta Santa Lucia) – per dare il senso dello stato d’animo con cui noi abbiamo appreso la notizia della rimozione dall’incarico disposta contro il Prefetto di Perugia Antonio Reppucci. Una figura di cui abbiamo apprezzato, durante la sua permanenza al vertice della Prefettura del capoluogo calabrese, la rara, se non unica, compresenza dell’impegno istituzionale con la volontà appassionata di porre un freno ai mali del territorio, dell’autorevolezza del servitore dello Stato con la vicinanza alle collettività locali». I sindaci parlano, poi, di «poche frasi forse non opportune» e rilevano che «la punizione è giunta a tempo di record sulla spinta di un’indignazione politica sorprendentemente tempestiva e piuttosto insolita, che a volte non si riscontra rispetto a comportamenti tanto più gravi e, diversamente dal caso in parola, eticamente riprovevoli. Ciò è bastato ad annullare ogni considerazione sulla figura coinvolta, sul suo valore, sui suoi meriti, sull’impegno e sulla fedeltà alle istituzioni. Siamo vicini con la nostra accorata solidarietà all’uomo ed al funzionario, e confidiamo nel riesame di una decisione troppo difficile da accettare».

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