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La battaglia di Chizzoniti contro le imprese "distratte"

CATANZARO Il presidente della commissione di Vigilanza del consiglio regionale Aurelio Chizzoniti, oggi, nel corso di un’affollata conferenza stampa svoltasi a Catanzaro nella sede dei gruppi consi…

Pubblicato il: 02/07/2014 – 13:06
La battaglia di Chizzoniti contro le imprese "distratte"

CATANZARO Il presidente della commissione di Vigilanza del consiglio regionale Aurelio Chizzoniti, oggi, nel corso di un’affollata conferenza stampa svoltasi a Catanzaro nella sede dei gruppi consiliari di via Paolo Orsi, ha illustrato l’esposto-denuncia da lui presentato qualche giorno fa alle Procure della Repubblica di Catanzaro, Paola, Cosenza, Castrovillari e Lamezia Terme, «affinché accertino la sussistenza dei reati di cui all’articolo 316 bis (malversazione ai danni dello Stato) e 416 (associazione per delinquere) del codice penale, relativamente alla distorta utilizzazione dei finanziamenti erogati dalla Regione alle imprese inadempienti, in armonia di norme comunitarie, nazionali e regionali, a diverse aziende calabresi per il mancato raggiungimento degli indicatori previsti come condizione necessaria».
Le somme in totale corrispondono a oltre 33 milioni di euro, oltre agli interessi. I provvedimenti decadenziali erano stati emessi dai dirigenti generali dell’assessorato alle Attività produttive Eugenio Spagnolo e Maria Grazia Nicolò, tra il 2007 e il 2012, ma allo stato non risulta incassato nemmeno un euro. Le aziende interessate al provvedimento di revoca sono complessivamente dieci. Tra esse spicca per consistenza l’azienda De Rose (il cui titolare, presidente di Fincalabra, è stato recentemente al centro della cronaca per il cosiddetto “Oragate”) che avrebbe dovuto restituire, secondo il provvedimento di revoca, 6 milioni di euro. Il presidente Chizzoniti, nel corso della conferenza stampa, ha ricostruito l’iter che, nella funzione di Presidente della commissione Vigilanza, ha scrupolosamente seguito prima di rivolgersi alle cinque Procure, dopo avere nel corso del tempo richiesto interventi concreti da parte dell’assessore Arena e del dirigente generale del Dipartimento alle Attività produttive e del suo vice, rispettivamente Pasquale Monea e Felice Iracà, ma ricevendone spiegazioni assolutamente non convincenti.
Chizzoniti ha inoltre precisato che l’ipotesi di reato è relativa al mancato raggiungimento degli obiettivi indicati dal bando e non all’erogazione dei fondi avvenuta in modo legittimo. (0030)

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