COSENZA Oltre mille lavoratori sono preoccupati dal fitto di ramo d’azienda annunciato dalla Gam, il gruppo che gestisce i supermercati Despar in Calabria. Il beneficiario dell’operazione è il gruppo Maiora, già attivo in Puglia e Campania. «Stanno facendo un ricatto occupazionale ai lavoratori, proponendo condizioni che ci fanno tornare agli anni Cinquanta», dice Vincenzo Laurito della Cgil. Lo scorso anno era stata sottoscritta una cassa integrazione on the job «che avrebbe consentito la riqualificazione del personale», racconta il sindacalista, e invece «intorno al 20 giugno l’azienda ha comunicato il fitto di ramo d’azienda. Altra cosa strana – prosegue – è che il 18 giugno, cioè prima dell’annuncio del fitto di ramo d’azienda, era stata avviata la procedura di mobilità per 250 lavoratori, con la chiusura di dieci punti vendita. Parliamo del 25 per cento della forza lavoro». La procedura del fitto di ramo d’azienda si chiuderà il 14 luglio mentre il 7 luglio i sindacati incontreranno l’azienda. Non sono soddisfatti, anzi si dimostrano molto preoccupati, delle condizioni offerte ai lavoratori. «È un vero e proprio ricatto occupazionale – riprende Laurito – perché vogliono azzerare le anzianità, abbassare tutti di due livelli, portare il numero delle ore lavorate da 40 a 50, prevedono la maggiorazione per il lavoro straordinario al cinque per cento, le ferie previste scendono da sei a quattro settimane, il rol e le ferie non vengono riconosciute». Problemi anche alla Interservice, altra società che da capo allo stesso gruppo. «Sono già partite le lettere di licenziamento», dice il sindacalista. La Cgil promette battaglia. «È un attacco ai diritti fondamentali dell’individuo», conclude Laurito. (0090)
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