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Guerini chiama Oliverio e punta su Canale

Si riuniscono domani a Roma gli esponenti calabresi dell'”Area Renzi”, alle prese con il nodo delle candidature e in particolare con l’individuazione del candidato a governatore per il centrosinistra…

Pubblicato il: 23/07/2014 – 15:58
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Guerini chiama Oliverio e punta su Canale

Si riuniscono domani a Roma gli esponenti calabresi dell'”Area Renzi”, alle prese con il nodo delle candidature e in particolare con l’individuazione del candidato a governatore per il centrosinistra.
È proprio in vista di tale appuntamento che ieri pomeriggio il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini ha telefonato personalmente a Mario Oliverio per fare chiarezza sulla reale intenzione di convergere su una candidatura unitaria.
Una telefonata lunga, franca e che spazza via ogni possibilità di equivoco sulla serietà dell’offerta. Tuttavia una telefonata che non ha sortito alcun effetto visto che Guerini ha ribadito la disponibilità a convergere sulla figura di Massimo Canale, candidato dei cuperliani alla segreteria regionale ma battuto dal renziano Ernesto Magorno, ricevendo però una chiusura assoluta e categorica da parte di Oliverio.
Nella sostanza, nonostante Guerini abbia ribadito direttamente e personalmente a Mario Oliverio la serietà della proposta, da parte del presidente della Provincia di Cosenza è venuto l’ennesimo e risoluto diniego rispetto a qualsiasi candidatura che non fosse la sua.
La telefonata di Guerini, tuttavia, costringe Oliverio a prendere atto che, da quel momento in poi, non si poteva più liquidare la proposta di candidare Massimo Canale come uno strumentale tentativo di Magorno per abbattere la candidatura del presidente della Provincia di Cosenza. Da parte di quest’ultimo non c’è stata alcuna disponibilità a fare un passo indietro neanche in favore di quello che pure è, o almeno era, il massimo riferimento dell’area che va da Cuperlo a D’Alema passando per Bersani, visto che Massimo Canale sotto quelle bandiere si è battuto per il congresso regionale.
Cosa accadrà adesso? Praticamente nulla, si guadagna solo in chiarezza perché appare evidente come l’arroccamento di Oliverio e del gruppo che ne perora la causa – da Nicola Adamo a Peppe Bova –, non offra alternative al dibattito tra conservazione e rinnovamento, che poi è il vero punto di confronto, e di scontro, all’interno del Partito democratico in Calabria.

 

r. p.

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