LE REAZIONI | Magarò striglia la Giunta
REGGIO CALABRIA «Considero un errore non aver partecipato al vertice di Reggio Calabria con il presidente del Consiglio Matteo Renzi. La giunta regionale avrebbe dovuto essere presente sia per dovere…

REGGIO CALABRIA «Considero un errore non aver partecipato al vertice di Reggio Calabria con il presidente del Consiglio Matteo Renzi. La giunta regionale avrebbe dovuto essere presente sia per dovere di rispetto istituzionale verso il capo del governo nazionale venuto in Calabria, sia per dar forza ed evidenza alle richieste della nostra regione. Gli impegni del governo di Roma verso la Calabria e i calabresi devono trovare una classe dirigente politica attenta e pronta a coglierli per poi, ovviamente, essere vigile nell’attuazione ed eventualmente anche rigorosamente critica ma non certo sterilmente assente».
La dichiarazione di Salvatore Magarò, presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, secondo il quale «l’atteggiamento deciso dalla giunta e dalla maggioranza che governa la Regione è sembrato più che una protesta, una rinuncia al confronto, se non una fuga», in questa assolata giornata prefestiva appare come un fulmine a ciel sereno e richiama la giunta calabrese alle proprie responsabilità.
Magarò in una nota ricorda che: «nella stessa giornata, a Napoli, il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, che guida un governo dello stesso colore politico di quello calabrese, ha assunto invece un atteggiamento diverso ed ha colto l’occasione dell’incontro con il premier Matteo Renzi per rilanciare non solo l’azione del suo esecutivo ma anche per rivolgere un forte appello per eliminare le disparità tra Nord e Sud in Italia».
Di tutt’altro tenore le parole della coordinatrice regionale di Forza Italia, Jole Santelli, secondo la quale «l’esibizione, perché di questo si è trattato, del presidente del Consiglio in Calabria è stata per larghi tratti imbarazzante, specie quando ha toccato la questione della Zes di Gioia Tauro». Per la parlamentare, «quello di oggi è stato solo uno dei tanti spot del segretario del Pd, in una sorta di apertura di campagna elettorale regionale».
Per il ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta «la seconda visita in pochi mesi del presidente Renzi nelle regioni del Sud dimostra come il governo consideri il Mezzogiorno una priorità per il Paese».
Si è concentrata invece sulla ipotetica data del voto l’attenzione di uno dei candidati alle primarie del centrosinistra, Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme. «Magari si votasse il 12 ottobre – ha detto Speranza – e si desse, dopo mesi di balletti e di indecenze, la parola ai calabresi. Spero proprio che non siamo di fronte ad una nuova puntata della commedia degli inganni».
Fiducioso il più giovane dei suoi competitor, Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo secondo il quale «bisogna dare al più presto alla Calabria un governo legittimato dal voto, quindi la data del 12 ottobre va bene». Rassicurato dall’atteggiamento del premier il terzo dei candidati alle primarie, Mario Oliverio, commissario della Provincia di Cosenza. «Ho apprezzato l’equilibrio e il rispetto che ha contrassegnato l’atteggiamento di Matteo Renzi sulle vicende politiche calabresi – ha detto – e, in particolare, verso la competizione nelle primarie dei diversi candidati in campo. Conoscendo la ispirazione autonomistica che anima la sua visione politica non avevo alcun dubbio sul suo coerente atteggiamento anche rispetto alle vicende della nostra Regione e del Pd calabrese». (0090)