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«Sanità, i soldi ci sono ma la Regione non paga»

REGGIO CALABRIA “Ancora una volta la Calabria risulta essere tra le Regioni che presentano maggiori inadempienze nel settore sanitario dove, sul fronte del pagamento dei debiti pregressi, continua …

Pubblicato il: 24/08/2014 – 12:13
«Sanità, i soldi ci sono ma la Regione non paga»

REGGIO CALABRIA “Ancora una volta la Calabria risulta essere tra le Regioni che presentano maggiori inadempienze nel settore sanitario dove, sul fronte del pagamento dei debiti pregressi, continua a fare registrare ingentissimi e ingiustificati ritardi”. Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione. “A fronte di un miliardo e 109 milioni di euro di risorse destinate al pagamento del debito per gli anni 2007 e ante e 2008, di cui ottocentosessanta milioni a disposizione della Regione – aggiunge – risultano pagamenti per complessivi 220 milioni di euro, che corrispondono al 26% delle risorse nella effettiva disponibilità della Regione, ma rappresentano una cifra irrisoria se confrontata con l’oltre miliardo di euro nelle casse della Regione. Il ritardo nel pagamento del debito 2007 e ante e 2008 potrebbe avere effetti devastanti per le imprese che lavorano nel comparto sanitario, per i fornitori in crisi di liquidità e per i lavoratori del settore che rischiano di non avere saldate tempestivamente le loro spettanze. In un contesto in cui permane ancora un evidente ritardo in ordine ai tempi di pagamento la Calabria, e in particolare le Aziende sanitarie provinciali calabresi, fanno registrare i tempi di pagamento più alti d’Italia. Un paradosso che sa tanto di beffa per i calabresi e i tanti bravi operatori sanitari, visto che i soldi ci sono e sono tanti, oltre un miliardo di euro, ma non vengono spesi”.

“E non si tratta – dice ancora Guccione – di un caso isolato. Basti pensare a quanto accaduto con i 220 milioni di euro stanziati a seguito di un accordo quadro tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Calabria per la programmazione di interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico che sono rimasti parcheggiati per anni senza essere utilizzati nonostante le gravi emergenze prodotte dal dissesto e le pressanti richieste di aiuto provenienti dai Comuni calabresi colpiti da eventi calamitosi. Di fronte a questi intollerabili paradossi dobbiamo mettere in atto tutte le iniziative che ci consentano di superare la fase dei commissariamenti legati alle emergenze che hanno dimostrato di essere inadeguati a gestire il delicato compito affidatogli. Il fine deve essere quello del ritorno alla normalità. Subito una task force per avviare rapide procedure di pagamento del debito sanitario già certificato. In uno scenario come quello calabrese caratterizzato da mancata crescita, disoccupazione e stagnazione economica, tenere immobilizzata una massa di risorse così consistente che potrebbero ridare impulso alle imprese e all’economia calabrese è un gesto insensato, illogico e immorale”.

“In questa situazione – conclude il consigliere regionale del Pd – è auspicabile un intervento forte e autorevole del governo Renzi anche attraverso la cabina di regia sulla Calabria istituita in Consiglio dei ministri per sboccare con immediatezza tale incresciosa situazione e ridare alla Calabria la possibilità di determinare autonomamente le proprie scelte e le strategie di sviluppo che la devono portare fuori dalla palude in cui l’ha cacciata il malgoverno di Scopelliti e del centrodestra”.

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