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L'accordo con l'Udc divide il Pd

di Antonio Ricchio   Spiega, senza troppi fronzoli, uno dei big dell’Udc calabrese: «Non ho capito una cosa: perché i renziani hanno accettato che i gentiliani di Ncd votassero per Callipo e p…

Pubblicato il: 07/10/2014 – 13:35
L'accordo con l'Udc divide il Pd

di Antonio Ricchio

 

Spiega, senza troppi fronzoli, uno dei big dell’Udc calabrese: «Non ho capito una cosa: perché i renziani hanno accettato che i gentiliani di Ncd votassero per Callipo e poi gridano allo scandalo se qualcuno di noi ha dato il suo sostegno a Oliverio? Dunque, dobbiamo concludere che esistono voti più “preziosi” di altri?». Nemmeno il tempo di festeggiare la (finta?) unità ritrovata, che nel Pd è di nuovo tempo di tensioni. A dividere c’è la possibile alleanza con l’Udc. Un’ipotesi a cui Mario Oliverio non fa mistero di lavorare. Con i suoi, il candidato a governatore incoronato dalle primarie, va ripetendo che c’è la necessità di «allargare i confini» della coalizione. Dove per «allargare» viene intesa la possibilità di stringere un accordo con i centristi di Cesa. Oliverio è convinto che l’apporto dell’Udc possa garantire «stabilità» alla coalizione nei prossimi cinque anni di governo.

Ma per chiudere l’operazione – a questo proposito sono in fase avanzata i colloqui con Trematerra junior e senior, e con Ottavio Bruni – deve prima vincere le resistenze interne al suo partito. I più allarmati sono i franceschiniani di AreaDem guidati da Franco Laratta. «Noi, rifiutiamo di sottoscrivere patti con chi ha sostenuto Scopelliti nell’ultima legislatura», è l’avvertimento lanciato dall’ex parlamentare. E più o meno la stessa cosa sostiene il segretario regionale Ernesto Magorno, convinto di trovare su questa linea il sostegno dei vertici del Nazareno.

Paradossalmente la situazione è più semplice nell’Udc, che è pronta a transitare senza troppi problemi da destra a sinistra. Qualche dubbio continua a mantenerlo Franco Talarico. Raccontano però che il presidente del consiglio regionale, il più fedele alleato di Scopelliti in questa legislatura, si sia già portato avanti. In che modo? Stringendo un patto con l’Ncd di Tonino Gentile. Se le prove tecniche di alleanza con il centrosinistra di Oliverio dovessero fallire, Talarico sarebbe pronto a portare l’Udc nell’alveo del Nuovo centrodestra e comunque in uno schieramento alternativo a quello guidato dai dem. Obiettivo: dare vita a quel soggetto moderato autonomo da Forza Italia, che a Roma è già qualcosa in più di una semplice intenzione.  

Twitter: @AntonioRicchio

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