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E ora Callipo si chiama fuori

di Antonio Ricchio   Gianluca Callipo non correrà per conquistare un seggio in consiglio regionale. Incassata la bruciante sconfitta alle primarie di domenica, il candidato dei renziani (al co…

Pubblicato il: 09/10/2014 – 15:40
E ora Callipo si chiama fuori

di Antonio Ricchio

 

Gianluca Callipo non correrà per conquistare un seggio in consiglio regionale. Incassata la bruciante sconfitta alle primarie di domenica, il candidato dei renziani (al contrario dell’altro sconfitto, il vendoliano Gianni Speranza, che resta in campo) si è deciso a fare un passo indietro. La scelta è stata comunicata oggi a Lorenzo Guerini che, a dire la verità, non ha fatto molto per fargli cambiare idea. «Niente candidatura non significa minore impegno per le regionali», assicura Callipo. C’è da credergli?
Il giovane sindaco di Pizzo è convinto che l’aver conquistato oltre il 40% dei consensi gli impone di «restare in campo per dare voce a un’area politica ampia che non si è riconosciuta nella leadership di Oliverio». I modi e i tempi saranno stabiliti work in progress. Di certo c’è che ai suoi sostenitori dovrà essere garantito il giusto spazio nelle liste che stanno prendendo corpo in queste ore.
I criteri di base verranno discussi nella direzione regionale che il segretario Ernesto Magorno ha convocato per lunedì prossimo a Lamezia Terme. Callipo, intanto, torna in Calabria con in tasca le rassicurazioni di Guerini e di Debora Serracchiani sulla necessità di «rinnovare profondamente» le liste del Pd. Tradotto: va bene pure la vittoria alle primarie di un esponente della vecchia guardia Pci come Oliverio, ma non possiamo permettere che il verbo renziano rimanga una lingua sconosciuta al Pd calabrese.
La realtà, tuttavia, dovrebbe suggerire prudenza al giovane Callipo. L’area che ha sostenuto la sua candidatura alle primarie non è omogenea ma piuttosto variegata. Dunque, con ogni probabilità, le diverse anime della (ex?) maggioranza renziana cercheranno di ottenere il massimo in termini visibilità nelle liste. Callipo, poi, paga l’errore di aver mancato di cavalcare la nettezza e la determinazione che ha reso finora credibile la strategia renziana.
Paradossalmente, su questo tema, si è difeso piuttosto che attaccare. Mario Oliverio sostiene che nella battaglia del rinnovamento lui ci mette la faccia «perché ormai io ho dato, questa sarà la mia ultima esperienza». Callipo, tuttavia, adesso ha una grande opportunità: quella di provare a far nascere una nuova classe dirigente. Che sarà pure minoranza nel breve periodo. Ma che in prospettiva può seriamente puntare a conquistare la leadership all’interno del Pd e della Calabria.

Twitter: @AntonioRicchio

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