AMANTEA Il sindaco di Amantea, Monica Sabatino resta in carica. Il Tribunale di Paola ha rigettato la domanda presentata dal consigliere di minoranza Francesca Menichino e da altri attivisti del M5S in merito alla presunta ineleggibilità del primo cittadino derivante dal rapporto di parentela tra lo stesso sindaco e il responsabile del settore economico e finanziario, nonché vice segretario generale dell’ente, Giuseppe Sabatino. Lo rende noto il Comune di Amantea. «Secondo i pentastellati – è scritto nella nota – le funzioni svolte dal padre del primo cittadino erano in tutto e per tutto assimilabili a quelle del segretario comunale e ciò ha condizionato la libera espressione del voto. Tale scenario è stato smentito dalle decisioni dei magistrati. All’indomani delle elezioni e della vittoria della lista Rosa Arcobaleno la questione della presunta ineleggibilità divenne punto focale dell’agenda politica con confronti anche accesi in seno al civico consesso. Fu proprio la Menichino ad interessare della vicenda la Prefettura di Cosenza e a richiedere il parere del Tribunale». Monica Sabatino è stata difesa dagli avvocati Luigi Manzi e Andrea Reggio D’Aci del Foro di Roma e Teresa Pirillo di quello di Paola. «Con questa sentenza – afferma il sindaco – viene apposta la parola fine all’ennesimo tentativo perpetrato dal Movimento 5 Stelle per delegittimare l’esecutivo in carica. Ancora una volta è stata dimostrata l’inutilità della cultura dell’odio, che sembra essere invece l’unica via percorsa da coloro che alimentano la contrapposizione e non il dialogo. Continueremo a lavorare oggi più di ieri per dare risposte alla comunità, adoperandoci come farebbero dei genitori con i propri figli. I soli vantaggi che ho ottenuto dalla presenza di mio padre tra i dipendenti comunali riguardano l’abnegazione al lavoro e la sua vicinanza dal punto di vista affettivo. Conosco bene la sua l’onestà: valore che ha mantenuto ben fermo in circa quarant’anni di attivita’ professionale. E di questo mi reputo estremamente fortunata. Tengo a precisare, inoltre, che l’ente municipale non si accollera’ le mie spese legali, come erroneamente indicato dagli stessi cinquestelle che anche in questo caso hanno provato a mistificare la realtà».
x
x