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I ladri di auto traditi dal satellite

COSENZA Gli agenti della squadra mobile di Cosenza hanno sgominato un’organizzazione dedita ai furti d’auto. Sono finiti in manette Elio Stancati e il figlio Francesco (entrambi in carcere); Ser…

Pubblicato il: 22/10/2014 – 10:10
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I ladri di auto traditi dal satellite

COSENZA Gli agenti della squadra mobile di Cosenza hanno sgominato un’organizzazione dedita ai furti d’auto. Sono finiti in manette Elio Stancati e il figlio Francesco (entrambi in carcere); Sergio Galluzzo (ai domiciliari); Santo Scalise (obbligo di dimora). Altre quattro persone risultano indagate. L’operazione “Satellite” ha permesso di fare luce su una serie di richieste estorsive per la restituzione delle auto secondo il cosiddetto schema del “cavallo di ritorno”. Le indagini – coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza, Antonio Bruno Tridico – sono partite dalla segnalazione di un agente fuori servizio che ha notato uno degli arrestati (già noto alle forze dell’ordine) a bordo di un auto non riconducibile a lui. «Noi poliziotti – ha affermato il questore Luigi Liquori in conferenza stampa – siamo sempre in servizio».

«Elio Stancati – ha spiegato il dirigente della squadra mobile Giuseppe Zanfini – decideva le somme da chiedere, mentre gli altri tre si occupavano del “traffico” delle macchine. Abbiamo individuato in contrada Vallone di Rende il luogo in cui portavano le auto rubate per la cui restituzione chiedevano da 500 a 1200 euro. E, una volta scoperta la macchina, noi piazzavamo un gps sotto il mezzo nel mirino della banda e dopo doverla individuata la restituivamo al legittimo proprietario. Cioè le “rubavamo” alla banda che, quando se ne accorgeva pensava che ci fosse qualche satellite che seguiva gli arrestati. Da qui il nome dell’operazione. Abbiamo recuperato 22 autovetture e intercettato telefonate fatte anche da una cabina telefonica». 

«Qualche vittima – ha aggiunto Zanfini – ha collaborato. Ma il 70-80 per cento non solo non ha collaborato ma ha anche negato ogni evidenza». Per il questore, «queste operazioni fanno diminuire tale fenomeno, che è dilagante nella provincia di Cosenza e in rapida ascesa. Ma non bisogna pagare. Bisogna scegliere da che parte stare. In questo periodo stanno aumentando i furti ai mezzi agricoli». Nel solo mese di agosto 2014 a Cosenza su 45 denunce sono stati trovati 27 veicoli, nella provincia su 140 denunce ci sono stati 45 ritrovamenti di automobili. E tali numeri – che sono stati illustrati in conferenza stampa – si ripetono anche nei mesi di settembre e ottobre, cioè – spiegano gli inquirenti – troppe auto ritrovate rispetto alle denunce, il che fa desumere che le vittime abbiano pagato. L’organizzazione, sgominata oggi, prendeva di mira macchine che si aprivano facilmente e soprattutto utilitarie per eludere i sistemi di antifurto. «Rubavano alla povera gente – ha aggiunto il questore – perché presa dalla disperazione è disposta di più a pagare. Abbiamo scoperto un’agenzia familiare criminale. E le indagini continuano».

«La banda – ha detto infine Zanfini – operava sul territorio di Cosenza. E non sono emersi legami con la criminalità organizzata. Stamattina quando siamo andati a prendere a casa Elio Stancati si era nascosto in un armadio con una coperta, da cui spuntavano i piedi. Così lo abbiamo trovato subito». 

Mirella Molinaro

m.molinaro@corrierecal.it

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