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Oliverio-De Gaetano, pace fatta in riva allo Stretto

REGGIO CALABRIA Pace fatta fra il candidato presidente della Regione per i democratici, Mario Oliverio, e uno dei grandi esclusi dalla competizione, Nino De Gaetano. O almeno così pare. Dopo il grand…

Pubblicato il: 28/10/2014 – 22:27
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Oliverio-De Gaetano, pace fatta in riva allo Stretto

REGGIO CALABRIA Pace fatta fra il candidato presidente della Regione per i democratici, Mario Oliverio, e uno dei grandi esclusi dalla competizione, Nino De Gaetano. O almeno così pare. Dopo il grande strappo dell’esclusione dalle liste con cui i dem si giocheranno la maggioranza a Palazzo Campanella il prossimo 23 novembre, il consigliere regionale Nino De Gaetano, con accanto i “suoi” neoeletti consiglieri comunali Demetrio Delfino e Filippo Quartuccio, convoca Oliverio davanti a una platea gremita di suoi fedelissimi, ma dopo averlo bacchettato – «se si volevano fare certe scelte – dice – si potevano comunicare qualche mese prima e non la notte precedente alle presentazione delle liste» – assicura – «noi vogliamo fare un patto con Mario Oliverio, cui ribadiamo il nostro totale sostegno, per cambiare radicalmente la Calabria».

Certo, ascoltato prima della manifestazione, dai giornalisti De Gaetano si è lasciato strappare che «ho fatto un grande lavoro negli anni per stabilizzare i precari, gli lsu e gli lpu, vorrei continuare a dare un contributo alla risoluzione di questi problemi perché ho le carte in regola per poterlo fare», ma se questo si traduca in una richiesta di assessorato o di un posto di sottogoverno in Regione non arriva a dirlo. Di fronte alla platea non ne fa minimamente accenno, ma si limita a “dettare” a Oliverio quelle che dovrebbero essere le priorità di intervento del futuro governo regionale: lotta alla disoccupazione tramite l’utilizzo di fondi comunitari da destinare alle infrastrutture necessarie per la Calabria, una nuova igiene nei rapporti con le imprese cui vanno corrisposti pagamenti regolari e in tempi utili, un piano rifiuto zero orientato sulla differenziata che trasformi il comparto da problema in risorsa e una ristrutturazione decisa del comparto sanità, in nome della competenza professionale e delle esigenze dei cittadini e non dei desiderata di aree, correnti e clan di partito. «Lo scoramento che abbiamo vissuto in questi giorni – esorta, magnanimo – va messo da parte. La nostra area, il nostro gruppo ha perso solo una piccolissima battaglia, non la guerra». E la “rappresaglia” non si consumerà certo all’interno del partito, chiedendo la testa del segretario regionale Ernesto Magorno, assicura De Gaetano «sono perché rimanga al suo posto, perché in questo momento abbiamo bisogno della massima unità. È stato fatto un errore che critico perché è mio diritto, ma adesso dobbiamo lavorare tutti insieme per portare a casa questa vittoria”.

Le critiche De Gaetano non le risparmia e quasi si lascia andare a uno sfogo “Qui non siamo in regime di liste bloccate, ma di preferenze. È il popolo che decide chi va bene premiandolo con il voto, non un burocrate a tavolino. E a tavolino le cose non riescono mai bene. Non so cosa abbia detto Roma al riguardo, ma hanno la strategia di scegliere i polli di allevamento. Io sono della teoria invece che bisogna misurarsi sul campo, lavorando sul campo, e se lavori bene la gente ti vota». Ma alla fine dice – nobile – «è stata una ferita anche lacerante all’interno del partito, ma adesso dobbiamo puntare tutti uniti alla vittoria». Se la cicatrizzazione sia al prezzo di un incarico di compensazione De Gaetano non si azzarda a dirlo. Per lui lo chiederanno prima il segretario provinciale del Pd, Sebi Romeo – oggi candidato in Regione – quindi il neosindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. E se Romeo sottolinea che «non c’è politica tutta uguale perché non ci sono uomini tutti uguali» invitando Oliverio a non disperdere un patrimonio che potrebbe tornare utile tanto per il partito, come per l’obiettivo prefissato di “cambiare la Calabria” rivoluzionando il malcostume che l’ha dominata negli ultimi anni, decisamente più diretto è il giovane sindaco reggino Falcomatà. Riposato, quasi rilassato dopo le tensioni degli ultimi giorni nonostante sia giù iniziato il travaglio che porterà al parto della giunta, il primo cittadino di Reggio invita senza mezzi termini Oliverio «a non disperdere il patrimonio intellettuale, politico, di battaglie e di cultura costituito da Nino De Gaetano e Demetrio Naccari». In effetti, Falcomatà è l’unico a nominare l’altro grande escluso del parterre politico reggino. Il giovane sindaco non perde i modi garbati che lo contraddistinguono, ma è duro nel ricordare a Oliverio la poco lungimirante scelta dei tempi e dei modi con cui ai due è stata comunicata l’esclusione. «Questa scelta – afferma – è maturata non solo a poche ore dalla consegna delle liste, ma soprattutto a due giorni dal voto a Reggio. Non si è pensato che avrebbe potuto provocare dei terremoti e se questo non è successo è stato solo per la maturità e il livello politico delle persone coinvolte». Oliviero ascolta, fissa il foglio che ha davanti e incassa, quindi – nel prendere la parola – esordisce ringraziando De Gaetano «per come ha reagito a una decisione che poteva provocare sbandamento. Le vicende della politica spesso determinano condizioni in cui, nonostante la giovane età, nonostante la passione politica, bisogna incassare amarezze», dice ricordando il suo stesso percorso, che dopo due legislature lo ha visto escluso da una ricandidatura in consiglio regionale, compensata un anno e mezzo dopo da un’elezione in Parlamento. Ma non si ferma qui. E all’ormai ex consigliere deluso e alla sua platea assicura: «Una scelta di questo tipo non è la messa in soffitta delle nostre energie. Sono risorse che si sviluppano. Nino De Gaetano non sarà rimosso dall’impegno politico o dimenticato. Per quanto riguarda le mie possibilità – assicura – non sarà cestinato, ma adeguatamente valorizzato per quelle che sono le sue competenze». E quando dalla sala qualcuno urla “assessore”, Oliverio impegnato a tracciare il progetto della “sua” Calabria, nelle intenzioni spogliata delle politiche degli annunci e delle connivenze, assicura «in questo progetto c’è spazio per tantissime energie e forze come Nino De Gaetano saranno rese protagoniste. Non esistono solo i ruoli di dirigente o assessore, abbiamo un campo largo in cui spingerlo ad impegnarsi».

 

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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