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Un "calcio" alla Sla

CATANZARO Unica struttura calabrese accreditata per la cura dei pazienti affetti di Sla, il “Centro clinico San Vitaliano” non è un presidio sanitario che guarda allo stadio terminale come a un det…

Pubblicato il: 17/11/2014 – 12:01
Un "calcio" alla Sla

CATANZARO Unica struttura calabrese accreditata per la cura dei pazienti affetti di Sla, il “Centro clinico San Vitaliano” non è un presidio sanitario che guarda allo stadio terminale come a un deterrente per non erogare cure. Qui, per tutti i malati di sclerosi laterale amiotrofica che faticano a trovare assistenza adeguata in altri ospedali, c’è tutto quello che serve.
Negli scorsi giorni c’è stata anche la vicinanza di Massimo Mauro, presidente dell’Associazione nazionale sclerosi laterale amiotrofica e già calciatore del Catanzaro, della Juventus e del Napoli.
«
L’obiettivo – ha detto Mauro – è quello di fare di questa struttura il punto di riferimento per tutti i malati di Sla residenti in Calabria. È per questo motivo – ha continuato – che con questo centro d’eccellenza, apriremo un serio dialogo di collaborazione e di confronto con la certezza che la struttura operi in modo da poter garantire il proseguimento delle cure nell’abitazione di ogni paziente, perché queste sono patologie in cui l’ammalato, proprio per la sua condizione psicofisica generale, necessita di stare a casa».
Una visita di circa due ore segnata, oltre che dal confronto professionale con dirigenti e medici, dal calore umano che Mauro ha saputo infondere nei pazienti: «Vi siamo vicini – ha detto ancora l’ex calciatore – e garantiremo la promozione di questo centro tra tutte le famiglie calabresi che hanno un familiare colpito dalla malattia, la formazione di personale socio sanitario e dei caregiver, che potranno avere delle basi formative su come trattare il paziente quando questo ritorna nella propria abitazione. Prendiamo anche l’impegno di sostenere economicamente tutte quelle famiglie che versano in una condizione economica non ottimale, e che quindi non possono garantire al proprio caro le cure più idonee».
Strutture come queste – ha continuato Mauro – sono fondamentali per dare ai pazienti il giusto accudimento assistenziale e ai familiari la tranquillità di avere il proprio caro curato in maniera seria e professionale». Costruttivo e a tratti emozionante è stato il confronto che il presidente dell’Aisla ha avuto sia con i pazienti che hanno raccontato le disavventure che un malato di Sla deve subire in Calabria a causa della poco funzionale organizzazione nelle Asp, negli ospedali pubblici e nel policlinico universitario», mentre i familiari hanno lamentato una «burocrazia troppo farraginosa e un sistema di rete che non funziona caratterizzato da medici di base, dai reparti di neurologia del policlinico universitario e degli ospedali pubblici».
«Basterebbe avere per esempio anche delle corsie preferenziali quando andiamo a fare degli esami diagnostici per cui non possiamo essere messi in lista d’attesa – ha detto il signor Giuseppe – perché di tempo da vivere ne abbiamo ben poco». A questo proposito, Mauro ha consigliato ai parenti dei degenti di «denunciare ogni tipo di malasanità all’Aisla. Siamo – ha detto – a vostra completa disposizione».
Mauro ha, infine, proposto un tavolo di confronto alla presenza di esperti dell’Aisla Nazionale, dei referenti calabresi dell’associazione, e di dirigenti della Regione e dell’Asp. L’ultima parte della visita, il presidente dell’Aisla l’ha trascorsa esclusivamente tra i pazienti: tra questi, un tifoso del Catanzaro che con una sciarpa giallo-rossa al collo ha detto commosso: «Massimè, si ‘na meraviglia». In conclusione dell’incontro il presidente Mauro ha autografato una maglietta della squadra di calcio del Centro Clinico San Vitaliano.

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