Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 6:57
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

CALABRIA AL VOTO | "Trombati" e scontenti

LAMEZIA TERME Trombati, archiviati, estromessi. È lunga la schiera dei “puniti dalle urne”. Consiglieri uscenti non riconfermati, colonnelli di partito umiliati, militanti di lungo corso snobbati. Fu…

Pubblicato il: 24/11/2014 – 17:18
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
CALABRIA AL VOTO | "Trombati" e scontenti

LAMEZIA TERME Trombati, archiviati, estromessi. È lunga la schiera dei “puniti dalle urne”. Consiglieri uscenti non riconfermati, colonnelli di partito umiliati, militanti di lungo corso snobbati. Fuori, per loro Palazzo Campanella è ormai off limits. L’esclusione più roboante è di sicuro quella di Franco Talarico. L’ex presidente del consiglio regionale dice addio all’Astronave. Il suo Udc, da partito fondamentale per le sorti dell’ultima legislatura di centrodestra, non è nemmeno riuscito a superare lo sbarramento del 4% che gli avrebbe permesso di essere (in qualche modo) rappresentato in assemblea. Stessa sorte per Michele Trematerra: l’ex “capo” dell’Agricoltura regionale tornerà a fare il medico.
L’elenco è davvero lungo e riguarda tutti i partiti, senza distinzioni. Il popolo della sinistra radicale dovrà fare a meno di Gianni Speranza, vero deus ex machina della lista La sinistra ma con minori preferenze, in termini percentuali, rispetto a Giovanni Nucera. Scartati anche parecchi pezzi grossi di Forza Italia. Il nome più altisonante: l’ex assessore al Bilancio, Giacomo Mancini jr che – nel Cosentino – cede il passo a Fausto Orsomarso ed Ennio Morrone. Estromessi anche il consigliere uscente Gesuele Vilasi e gli ex assessori della Provincia di Reggio Giuseppe Pirrotta e Domenico Giannetta. Cadono teste azzurre anche nella circoscrizione di Catanzaro: quelle di Mario Magno e Salvatore Bulzomì. Senza contare tutti gli altri esponenti della precedente maggioranza di centrodestra che rimarranno a casa. Non ce la fa Gianpaolo Chiappetta, fino a poche settimane fa capogruppo di Ncd in Consiglio e ricandidato nella Casa delle libertà. Amarezza anche per Gianluca Gallo (transitato da Udc a Cdl) e Francesco Mirabelli. Niente da fare per gli uscenti Claudio Parente e Gabriella Albano. Tonfo clamoroso anche per Alfonso Grillo, coordinatore provinciale vibonese di Ncd che perde la sua sfida personale (i due non si amano) con Nazzareno Salerno, via dagli alfaniani per riabbracciare (con successo) Berlusconi. Vibo lascia sul terreno altri delusi. Sono i due ex presidenti della Provincia: uno è Ottavio Bruni – che, prima della decisione di rimanere nello Scudocrociato, era intenzionato a schierarsi al fianco di Oliverio –, l’altro è Francesco De Nisi.
Dopo quattro legislature di fila perde il posto anche Luigi Fedele (Ncd), seguito dall’ultimo presidente della commissione Bilancio, Candeloro Imbalzano. A Reggio saranno in buona compagnia. A non farcela anche due fedelissimi di Peppe Scopelliti, entrambi schierati nella Casa della libertà: Tilde Minasi e Daniele Romeo.
Fuori dai giochi anche i tre consiglieri ex Idv: Emilio De Masi e Mimmo Talarico (Oliverio presidente) e Giuseppe Giordano (Pd).
Agli Stumpo, invece, non riesce il ticket familiare: Tonia, candidata con i democrat nel collegio Centro, non emula il fratello Nico, parlamentare Pd e – ovviamente – suo grande sponsor. Urne fatali, infine, per l’uscente Mario Franchino (Pd) e per il già parlamentare Mimmo Pappaterra.
Tra lacrime e rimpianti, le elezioni di ieri hanno comunque cancellato un pezzo rilevante del vecchio establishment.

 

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

x

x