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De Masi convocato a Roma

REGGIO CALABRIA «Con i nostri comportamenti omertosi, con la nostra collusione con i padroni di turno, abbiamo contribuito alla distruzione di questa terra. La colpa non è degli altri, è nostr…

Pubblicato il: 12/12/2014 – 14:12
De Masi convocato a Roma

REGGIO CALABRIA «Con i nostri comportamenti omertosi, con la nostra collusione con i padroni di turno, abbiamo contribuito alla distruzione di questa terra. La colpa non è degli altri, è nostra, perché abbiamo subito in silenzio i potenti di turno, quelli mafiosi e della politica». Lo ha detto Antonino De Masi, l’imprenditore della Piana di Gioia Tauro minacciato dalla ‘ndrangheta e che ha annunciato la chiusura delle proprie aziende per mancanza di liquidità dopo le denunce di numerosi istituti di credito per usura, intervenendo a Reggio Calabria alla manifestazione indetta da Cgil e Uil. La vicenda delle aziende di De Masi è stata ricordata nella manifestazione di Torino dalla leader della Cgil, Susanna Camusso.
L’imprenditore ha annunciato la convocazione a Roma, per il prossimo giovedì, dopo due telefonate ricevute ieri dal presidente della giunta regionale calabrese Mario Oliverio e dal ministro per gli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta: «speriamo – ha affermato – che sia una convocazione utile. Sono qui – ha aggiunto De Masi – perché sono un testardo che intende combattere fino alla fine, perché sono convinto che abbiamo la dignità, la forza, l’intelligenza, l’orgoglio di poter dimostrare le persone per ben che siamo. Uniamoci, lavoratori e imprenditori, risvegliamoci dalla collusione. La mia è la storia di chi ha creduto che anche in questa terra si può fare impresa ma sto pagando dei prezzi incredibili. Ho l’unica azienda in Italia con il presidio armato dell’esercito. Ma se contro la ‘ndrangheta in qualche modo sto resistendo, sto morendo per altri motivi. Il 31 dicembre alcune mie aziende chiuderanno. Sarò costretto a licenziare 43 lavoratori per i furti subiti da quelle che definisco vere e proprie organizzazioni criminali, le banche. Ho dietro le spalle undici anni di sentenze e guerre giuridiche nonostante le quali non sono riuscito a farmi risarcire quanto la legge ha stabilito. Ma non intendo arrendermi. Non intendo consentire a nessuno, sia esso un padrino con coppola e fucile, o vestito in giacca e cravatta di potermi sopprimere, cancellare i miei bisogni, i diritti e la speranza».

 

LA CGIL CHIEDE INTERVENTI RISOLUTIVI

I lavoratori delle aziende di De Masi sono in sciopero della fame da giorni dopo l’annuncio della chiusura a fine anno per mancanza di liquidità. La vertenza De Masi è stata ricordata anche da Susanna Camusso a Torino e da Gianna Fracassi a Napoli. «Entrambe – riporta una nota della segreteria regionale della Cgil calabrese – hanno chiesto al governo un intervento risolutivo per l’azienda De Masi, di aiutarla e sostenerla nei suoi programmi di sviluppo industriali come risposta significativa ed emblematica di legalità. Questo ci riempie di orgoglio e ci stimola ulteriormente a sostenere la battaglia dei lavoratori dell’ingegner De Masi».

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