CATANZARO «È ripreso oggi al ministero dello Sviluppo economico il confronto tra l’azienda De Masi e le banche». Lo riferisce il ministero in un comunicato. Il titolare dell’azienda, Antonino De Masi, che ha stabilimenti a Gioia Tauro e a Rizziconi e produce macchinari agricoli, ha annunciato nei giorni scorsi la chiusura dell’attività per mancanza di liquidità a causa del blocco degli affidamenti da parte degli istituti di credito come ritorsione, secondo quanto ha denunciato lo stesso De Masi, per le sue denunce per usura contro alcune banche. «La riunione – si aggiunge nella nota del ministero – è servita a verificare le reciproche posizioni e a vagliare le proposte per chiudere il contenzioso in atto e consentire all’impresa della Piana di Gioia Tauro di riattivare la propria attività produttiva. Al termine dell’incontro, il governo ha riconvocato azienda e banche per il 13 gennaio, sempre al Mise, con l’obiettivo di accorciare ulteriormente le attuali distanze. Nel frattempo, l’azienda procederà, già a partire da domani, a fare istanza presso il ministero del Lavoro di Cassa integrazione guadagni in deroga per i dipendenti». All’incontro, coordinato dal viceministro Claudio De Vincenti, hanno preso parte il ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta; il viceministro all’Interno, Filippo Bubbico; il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, e i rappresentanti dell’azienda e degli istituti di credito interessati dalla vertenza, Monte Paschi di Siena, Bnl e Unicredit.
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