«Abbiamo evitato un dissesto finanziario ereditato»
COSENZA Questa mattina il sindaco e presidente della Provincia di Cosenza Mario Occhiuto ha tenuto la consueta conferenza stampa di fine anno nel salone degli stemmi del palazzo di piazza XV Marzo. S…

COSENZA Questa mattina il sindaco e presidente della Provincia di Cosenza Mario Occhiuto ha tenuto la consueta conferenza stampa di fine anno nel salone degli stemmi del palazzo di piazza XV Marzo. Si è parlato, tra le altre cose, dei processi di gestione generale e dello scampato dissesto finanziario. In particolare, Occhiuto ha tracciato un quadro d’insieme sulla sua attività politico-amministrativa degli ultimi tre anni: «Il risultato più importante di quest’anno – ha detto – è per noi l’aver evitato il dissesto finanziario per il Comune, ereditato dalla precedente amministrazione comunale. Abbiamo scampato il pericolo di dover porre trecento dipendenti in mobilità, risparmiandoci pure la costrizione, in caso di esito negativo, di non rinnovare i contratti alle cooperative sociali. Tutto questo dopo che la Corte dei Conti regionale non aveva approvato il nostro piano di riequilibrio finanziario. Fortunatamente, però – ha proseguito Occhiuto – le sezioni riunite della Corte dei Conti nazionale, hanno poi approvato il nostro piano, sostenendo che le azioni da noi compiute (come i 70 milioni di residui attivi tolti, i 4 milioni risparmiati per le spese del personale e i 130milioni di debiti pagati, fossero positive per risanare le casse dell’ente municipale. Abbiamo dunque convinto la Corte dei conti a evitare il dissesto, e per noi si tratta di un grande successo».
Occhiuto al riguardo ha, inoltre, reso noto che, nell’eventualità della non approvazione del piano, il proprio esecutivo rischiava direttamente delle conseguenze per avere omesso di dichiarare il dissesto provocato da chi aveva gestito il Comune in precedenza, in quanto la Corte dei conti regionale avrebbe attribuito gravi responsabilità politiche anche all’attuale amministrazione: «La gestione dell’assessore al Bilancio Luciano Vigna è stata ottima, ora siamo al di sotto della pianta organica con 630 dipendenti, pur svolgendo attività che sono quintuplicate». Occhiuto si è, a questo punto, soffermato sui recenti interventi pubblici sulla città e l’implementazione dei servizi rivolti al cittadino. Ha poi ricordato la nuova stagione del Rendano: «Abbiamo trovato una città ferma – ha affermato – e l’abbiamo rimessa in movimento. Purtroppo le critiche che ci arrivano sono sempre quelle sulle consulenze, nonostante nel paragone col passato le nostre consulenze siano diminuite di numero e certamente meno esose».
Occhiuto ha, successivamente, risposto ai quesiti dei giornalisti
per quanto riguarda la gestione amministrativa della Provincia: «Nel 2015 avremo – ha detto – grosse novità che riguardano i fiumi e i mari, oltre che i laghi. Vorremmo mitigare subito i problemi legati all’inquinamento. Per questo abbiamo attivato un monitoraggio per fare una ricognizione, ma ci vuole comunque tempo. I turisti vanno accolti bene. Ci sono alcune cose che sono presupposti fondamentali sui meccanismi del governo pubblico e che si riversano poi sui privati. Siamo convinti assertori del principio della sostenibilità ambientale, non siamo per il consumo bensì per la salvaguardia del territorio».
«Il sistema relazionale e territoriale – ha inoltre precisato – è incentrato sulla città capoluogo, per cui il mio ruolo di presidente non mi fa assolutamente trascurare quello di sindaco. Nella riforma Delrio sulle Province, l’unico fatto positivo a mio parere è proprio quello che in essa vengano coinvolti i sindaci».
«Non mi sento mai preoccupato – ha poi detto in risposta a una delle domande che si sono state rivolte dai cronisti presenti in sala – delle fibrillazioni da parte dell’opposizione. E comunque non ho capito perché dovrei dimettermi», ha affermato riferendosi alle dichiarazioni di esponenti del Pd e del Pse.
Spazio è stato riservato anche a discussioni che hanno riguardato la biblioteca civica: «È uno dei problemi che ho affrontato subito nella doppia veste di sindaco e presidente. Va tutelata non tanto e non solo come ente, ma come patrimonio della città e della provincia. Anche i dipendenti della biblioteca civica dovranno far parte del Comune e li assorbiremo appunto in municipio. Vorremmo mettere insieme la civica e la biblioteca provinciale».
«Per quanto riguarda il centro storico – ha detto ancora Occhiuto – qui esistono problemi di accessibilità, di confort, di manutenzione, di rischio sismico, eccetera. Adesso stiamo per presentare il nuovo piano strutturale, incentrato sugli incentivi per il centro storico e dove verrà limitata di molto l’espansione edilizia della città. Lo abbiamo fatto come strategia urbanistica. Pur in un momento di crisi, su corso Telesio sono stati aperti 25 nuovi locali commerciali. Stiamo restaurando il Castello Svevo e anche accanto alla struttura abbandonata dell’Umberto I si rimetterà in circolo l’intera area. Sul lungofiume sono previsti 27 box art per i quali c’è già una proposta dalla fondazione Giuliani per un festival del libro. Il ponte di Calatrava sta andando avanti nella costruzione, al Planetario si sta lavorando all’interno. A San Domenico sono stati aggiudicati i lavori per due milioni di euro, presto sarà aperto il cantiere per la piazza e la riqualificazione di Santa Lucia, Palazzo dei Bruzi è stato appena ristrutturato attuandone il riefficientamento energetico. Il centro storico, in particolare, è patrimonio del passato ma soprattutto del futuro. Certo, ci vorrebbero anni di politiche attive e di idee. Ma non ci venissero a dire – ha concluso – che non abbiamo fatto nulla».