"Luce della pace", da Betlemme allo Stretto
VILLA SAN GIOVANNI La “Luce della pace” della grotta di Betlemme è giunta ieri pomeriggio nel borgo antico di Villa San Giovanni, Piale. La “Luce della pace” portata in Europa per la prima volta da u…

VILLA SAN GIOVANNI La “Luce della pace” della grotta di Betlemme è giunta ieri pomeriggio nel borgo antico di Villa San Giovanni, Piale. La “Luce della pace” portata in Europa per la prima volta da uno scout austriaco nel 1986, è simbolo di concordia tra i popoli e le religioni. Tradizione vuole che da allora, ogni anno, un bambino da Linz venga condotto all’interno della grotta di Betlemme per accendere la candela che verrà portata in Austria e nel resto d’Europa.
In Italia, la fiamma giunge in Trentino, percorre la penisola in treno fermandosi nelle stazioni delle città che aderisco all’iniziativa, così da diffonderne la “luce”. Quest’anno è giunta a Villa San Giovanni grazie al gruppo Scout della città, sostenuti dell’associazione socio – culturale “Ponti pialesi”. A dare maggiore spessore all’evento, la volontà dell’associazione di riunire, attorno alla candela sacra, esponenti di diverse fedi e comunità religiose. Raccolte in piazza “Giovanni Paolo II” c’erano i cattolici, rappresentati dal Masci e dagli ecumenici del Sae, i buddisti della Soka Gakkai, esponenti musulmani, ortodossi e baha’i, religione monoteista iraniana e gli Sukyo Mahikari, movimento religioso sorto in Italia nell’ottobre del 2014.
Partendo dalla piazza centrale, la luce è stata condotta al “Presidio della legalità – Antonino Scopelliti” sede di “Ponti Pialesi”, in una breve e simbolica marcia . A turno i gruppi religiosi hanno letto il loro messaggio di pace, molti in lingua originale, poi tradotti in italiano. A guidare la preghiera il parroco del paese, padre Michele Bernardi e il presidente dell’associazione Franco Marcianò. «Dopo il 19 ottobre in cui abbiamo partecipato alla “Marcia della pace” Perugia – Assisi – commenta Marcianò – , questa iniziativa è importante, perché chiude l’anno in cui abbiamo organizzato diversi progetti che avevano come tema valori universali come quello della pace. Chiuderlo così per noi è un motivo di giubilo, è un momento importante, soprattutto visto il periodo storico che stiamo vivendo. Noi insistiamo molto nell’affrontare tematiche come pace, diritti umani, legalità e solidarietà». A termine della cerimonia sono stati distribuiti dei lumini, così da premettere a quanti lo volessero di portare con sé un po’ di quella luce. La “candela della pace” rimarrà a Villa san Giovanni fino al 6 gennaio nei locali del “Presidio della legalità”.
Miriam Guinea