Arsenale in casa, un arresto a Gioia Tauro
GIOIA TAURO Il problema – forse – non è quello che si è scoperto o trovato, ma quello che ancora non si è riusciti a capire. Sono ancora molte le domande a cui gli investigatori dell…

GIOIA TAURO Il problema – forse – non è quello che si è scoperto o trovato, ma quello che ancora non si è riusciti a capire. Sono ancora molte le domande a cui gli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del commissariato di Gioia Tauro stanno cercando di dare risposta, dopo l’arresto di Bruno Pataffio, cinquantenne della città della Piana finito in manette perché durante una perquisizione trovato in possesso di diverse pistole, ordigni artigianali, ma soprattutto una “mappa” di un percorso stradale, presumibilmente urbano. Appunti per un colpo? O per un agguato? Allo stato non è dato sapere. Di certo, Pataffio aveva a disposizione armi ed esplosivo sufficiente per realizzare entrambi. In casa, gli uomini del commissariato di Gioia Tauro hanno infatti trovato due pistole – una calibro 7,65 parabellum e6,35 con colpo camerato, munita di silenziatore – con relative munizioni, un revolver Astra non catalogato nel registro nazionale delle armi, calibro 357 Magnum contenente sei cartucce; una pistola calibro con caricatore inserito contenete tre cartucce; un ordigno artigianale di circa 1,560 chili con innesco a lenta combustione, un artificio pirotecnico artigianale del peso di grammi 362, due artifici pirotecnici di forma sferica classificati nella cd IV categoria “fuochi d’artificio professionali che presentano un rischio potenziale elevato”, per un peso complessivo di circa 300 grammi e un tubo in cartone, verosimilmente da utilizzare come mortaio per il lancio di artifici pirotecnici. Ma nel corso della perquisizione sono saltate fuori anche un paio di manette di colore nero, due chiavi per manette del tipo in dotazione alle forze di polizia, una ricetrasmittente marca Brondi con auricolare e microfono e un foglio riportante la bozza scritta a mano di un non meglio identificato percorso stradale. Tutti elementi che adesso toccherà agli uomini della Squadra Mobile al comando di Gennaro Semeraro e del commissariato di Gioia Tauro, collocare in un quadro che il cinquantenne arrestato non sembra avere – allo stato – alcuna intenzione di rivelare.
Alessia Candito