L'omelia di Galantino per i poveri, i malati e gli anziani
CASSANO ALLO JONIO «Bisogna servire gli altri con disinteresse. Bisogna donarsi a chi ha bisogno senza avere attesa di riconoscenza. Bisogna stare accanto a chi sta male senza essere narcisisti»…

CASSANO ALLO JONIO «Bisogna servire gli altri con disinteresse. Bisogna donarsi a chi ha bisogno senza avere attesa di riconoscenza. Bisogna stare accanto a chi sta male senza essere narcisisti». È quanto ha detto monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei e vescovo di Cassano allo Jonio, durante la celebrazione eucaristica che si è svolta questa mattina nell’Hospice di Cassano. Alla celebrazione hanno partecipato, oltre a tutto il personale sanitario e amministrativo della struttura ospedaliera, i volontari dell’Avo e un gruppo di malati e i loro familiari.
Monsignor Galantino, nella sua omelia, ha invitato tutti a «passare dai pronunciamenti generali all’impegno concreto nella vita quotidiana. Bisogna passare dalle parole e dai buoni proponimenti, ai fatti, alle azioni reali e quotidiane. Un buon cristiano non può non vivere, quotidianamente, il sentimento della carità, e non può che rivolgere, costantemente, la sua attenzione agli altri, ai poveri, ai malati, agli anziani e ai diseredati. Un’attenzione che sicuramente deve essere prestata senza attendere alcun riconoscimento. Consacrare Cristo, non può che significare servire gli altri, farlo con disinteresse e, quindi, non avere – conclude – alcuna attesa».