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La longa manus del commissario

Verrebbe da dire “così fan tutti”, e quindi anche il tre volte commissario straordinario dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, Giovanni Grimaldi. Dovrebbe andare via, dopo essere stato per due man…

Pubblicato il: 06/02/2015 – 15:33
La longa manus del commissario

Verrebbe da dire “così fan tutti”, e quindi anche il tre volte commissario straordinario dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, Giovanni Grimaldi. Dovrebbe andare via, dopo essere stato per due mandati presidente dell’Autorità e per tre volte nominato a commissario, nonostante la norma lo impedisca, ma prima di lasciare ha in animo di impegnare anche chi verrà dopo di lui con qualche oneroso (e non solo in senso economico) contratto.
Così fan tutti, appunto, dai manager delle aziende sanitarie a quelli delle società regionali in house: prima di andar via rinnovano contratti a destra e a manca, lasciando a chi verrà dopo l’onere di gestirli.
Il fatto: Giovanni Grimaldi, commissario dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, ha convocato il comitato portuale per il 18 febbraio prossimo e, tra gli altri punti, ha messo all’ordine del giorno il rinnovo del mandato quadriennale al segretario generale Salvatore Silvestri.
Insomma, chi verrà dopo il riconfermato commissario Grimaldi dovrà tenersi come figura apicale un segretario generale scelto da Grimaldi, con buona pace di ogni ipotesi di rinnovamento o di rotazione.
Basterebbe già questo, ma c’è dell’altro. C’è, ad esempio, che ad oggi il comitato portuale non risulta essere stato validamente costituito, nel senso che è composto solo dai membri di diritto: Camera di commercio e la Provincia di Reggio Calabria; Province di Crotone e Cosenza; sindaci di Gioia Tauro, Corigliano Crotone, Palmi, Villa San Giovanni e Regione Calabria.
Mancano tutti i membri nominati e cosiddetti “operativi” nel porto: agenti marittimi, Confindustria, spedizionieri, autotrasporti, terminalisti, armatori, nonché rappresentanza dei lavoratori impegnati nel porto. Con riferimento alla delegazione dei lavoratori (questi hanno il diritto di eleggere cinque di loro per rappresentarli in seno all’autorità portuale), oltre al danno c’è pure la beffa, visto che il commissario Grimaldi, con proprio decreto, ha indetto l’elezione di tali rappresentanti dei lavoratori per il 31 marzo prossimo. Eppure i lavoratori attendono da sei mesi di essere convocati in assemblea, visto che il precedente Comitato è stato sciolto ad agosto dello scorso anno.
Infine c’è da chiedersi se in questa Calabria dove si fa quotidiano abuso di paroloni come «recupero di legalità» è ancora in vigore la legge 84/94 che delimita i poteri in materia di nomina del segretario generale.

Intanto, tale legge non prevede che la scelta possa essere operata da un commissario straordinario, bensì riconosce questa prerogativa al «presidente dell’Autorità portuale», prescrivendo però che tale nomina sceglie il segretario generale ma la nomina, per essere valida, deve essere «ratificata dal Comitato portuale validamente costituito».
È validamente costituito un Comitato portuale dove sono rappresentati solo gli enti, e quindi la politica, e neanche uno degli attori del porto?

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