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Longo saluta Reggio: «Lascio una città più sicura»

REGGIO CALABRIA È sempre stato più che restio alle formalità, bagagli e scatoloni – confessa – sono ben lungi dall’essere pronti ma «un saluto doveroso a una città che mi ha accolto ci tenevo a farlo…

Pubblicato il: 06/02/2015 – 12:36
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Longo saluta Reggio: «Lascio una città più sicura»

REGGIO CALABRIA È sempre stato più che restio alle formalità, bagagli e scatoloni – confessa – sono ben lungi dall’essere pronti ma «un saluto doveroso a una città che mi ha accolto ci tenevo a farlo». Esordisce così il questore Guido Longo, dal 16 febbraio prossimo in servizio a Palermo, nel congedarsi dalla città di cui per due anni e mezzo si è dovuto occupare.
Catapultato a Reggio nei mesi immediatamente precedenti allo scioglimento per mafia del Comune come delle maggiori municipalizzate cittadine, Longo ha avuto il suo battesimo di fuoco con le proteste di piazza di quanti – nel giro di pochi mesi – si sono trovati senza lavoro e senza futuro. «Mai, nel passato recente – ricorda – a Reggio Calabria c’erano stati problemi di ordine pubblico se non legati a eventi sportivi. Il momento era estremamente delicato, ma abbiamo fatto quadrato e lo abbiamo affrontato».

Un momento difficile, complesso, che abbiamo gestito in maniera particolare, senza contrapposizioni. Abbiamo capito la situazione della gente che aveva perso il lavoro, che non sapeva come far mangiare la famiglia, che non vedeva futuro». Una situazione in cui si sono trovati, ricorda il Questore, non solo tanti reggini, ma anche molti lavoratori calabresi che in un momento di vuoto politico istituzionale, tanto a livello comunale come a livello regionale, hanno concentrato a Reggio manifestazioni e proteste. «L’inizio di un percorso serio di soluzione per lsu e lpu forse è la cosa più positiva della mia esperienza reggina», non solo dal punto di vista umano – sottolinea – ma anche strategico.

«Non bisogna dare questo vantaggio alla ‘ndrangheta, non bisogna obbligare le persone a rivolgersi alla ‘ndrangheta per avere la possibilità di mantenere la propria famiglia», dice Longo, che al termine di due anni e mezzo di lavoro, sul fronte della lotta alle ‘ndrine può presentare con orgoglio un bilancio di tutto rispetto. Trentotto operazioni, di cui molte di estrema rilevanza, più 14 latitanti arrestati in città, in provincia come in diversi angoli del globo: sono i numeri a dimostrare l’importanza del lavoro fatto, ma non solo.

Sotto la guida di Longo la polizia reggina ha saputo anche protezione anche a chi si è trovato nel mirino dei clan come giornalisti, testimoni e collaboratori di giustizia. «La popolazione reggina è in larga parte sana ma ha molta paura. Dobbiamo dimostrare di essere in grado di dare sicurezza per vincere questa paura». Un compito che adesso toccherà al suo successore – ancora in via di individuazione, anche se i più danno per certo l’arrivo di Raffaele Grassi, attuale capo dello Sco – portare a termine.

Certo, il suo battesimo arriverà in una situazione «di certo più positiva», dice Longo. «Reggio è una città migliorata negli intendimenti futuri, con un sindaco giovane a capo di una giunta di giovani, che ha idee nuove, è in sinergia con le istituzioni. La situazione non è facile per l’enorme mole di debiti che grava sulla città, ma ci si può fare fronte incamminandosi su una strada di assoluta legalità». Un auspicio che da Palermo – confessa Longo – spera di vedere in breve realizzato.

 

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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