COSENZA Il Mam (Museo delle arti e dei mestieri) persegue la specifica missione di rintracciare e ricostruire, valorizzandole, le tradizioni artigiane del territorio calabrese riconnettendole ai più noti scenari di ambito nazionale. In continuità con le mostre temporanee sulla storia e lavorazione del legno, della ceramica, dei tessuti e dell’oro e con quelle che il museo ha in programma di realizzare nella prossima programmazione (soprattutto sulla Pietra), molta attenzione si sta dedicando all’ampliamento della raccolta del museo sulle tradizioni artigianali-artistiche. Una raccolta che si costituisce grazie alla disponibilità di tanti artisti, artigiani e direttori di musei del territorio cosentino, attraverso concessioni in comodato d’uso gratuito di opere e attrezzature. Rientra in questo piano di rafforzamento dell’identità del museo e del suo aspetto esperienziale, l’allestimento di una sezione sulle “lavorazioni artigiane” che farà seguito a quella sulle “risorse naturali”, nell’ambito della quale il maestro Leonardo De Dominicis di Cariati ha montato, concedendolo in prestito al Mam, un suo antico tornio in legno a pedali. Uno dei pochi ancora funzionanti sul territorio.
Il signor De Dominicis appartiene ad una antica generazione di vasai e ci ha raccontato che quando, bambino di 9 anni iniziò a lavorare l’argilla, a Cariati esistevano numerose fornaci mentre oggi rimane l’ultimo erede di questa antichissima tradizione che affonda le radici in epoca pre-ellenica e si sviluppa nell’antichità come nell’età moderna. La passione di De Dominicis inizia a 10 anni, quando, grazie all’esempio paterno, arriva a realizzare centinaia e centinaia di vasetti in un solo giorno. A 20 anni inizia a lavorare da solo, lavora anche a Marsiglia, a Milano e a Firenze in aziende di ceramica, ma il suo sogno è creare una piccola impresa nella sua terra sfruttando l’argilla locale.
La direttrice del Mam, Anna Cipparrone, ha voluto ringraziare pubblicamente il signor De Dominicis per il prestito del tornio «su cui lui stesso ha effettuato delle dimostrazioni agli studenti e ai visitatori del museo nel corso della mostra “Ceramica. Storia di un’arte” promettendoci di continuare a farlo, e continua nella sua ricerca sul territorio della provincia di Cosenza delle testimonianze materiali e immateriali del passaggio dell’artigiano da “artifex” – conclude – ad artista».
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