REGGIO EMILIA La Dda di Bologna è subentrata nel sequestro preventivo di beni (secondo la legge antimafia) eseguito nei confronti dell’imprenditore Palmo Vertinelli, 53 anni, originario di Cutro (Crotone) e residente nel Reggiano. Era stato colpito dal provvedimento richiesto dalla Procura di Reggio Emilia una settimana prima che scattassero i 117 arresti dell’operazione “Aemilia”, il 28 gennaio. Gli erano stati bloccati beni per 10 milioni di euro. Accusato di associazione mafiosa in quanto ritenuto la cassaforte del clan Grande Aracri, è stato raggiunto da ordinanza di custodia cautelare in carcere e si è costituito sabato scorso, dopo essere stato latitante. Al provvedimento di sequestro reggiano – giustificato dalla pericolosità sociale del soggetto – si è affiancato ora un analogo provvedimento della procura distrettuale per pericolosità, dovuta all’accusa di far parte dell’associazione mafiosa. I due provvedimenti saranno riuniti e portati avanti davanti al tribunale di Reggio Emilia dalla Procura antimafia.
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